L’abbraccio del cardinale alla famiglia del comandante ucciso: «È una tragedia che ha colpito tutti»
La cerimonia Presente la famiglia del luogotenente Furceri, ucciso in caserma meno di un mese fa. Il cardinale: «Vicinanza e affetto». Poi si è intrattenuto in forma privata con vedova e figli
«La tragedia che vi ha colpito ha addolorato tutti, non solo l’Arma dei carabinieri. Voglio esprimere vicinanza e affetto a voi e al vostro caro defunto». Il cardinale Oscar Cantoni, vescovo della diocesi di Como, ha abbracciato ieri i parenti del luogotenente Doriano Furceri, presenti nella chiesa di San Giuseppe a Como in occasione delle celebrazioni per la “Virgo Fidelis”, la patrona dell’Arma dei carabinieri.
C’erano la moglie, Patrizia Aquilino, e c’erano due dei tre figli, Jacopo e Mattia. «Siamo grati della vostra presenza – ha detto ancora il cardinale Cantoni - Vi siamo vicini, come siamo accanto ai carabinieri in questo periodo di difficoltà per la morte del collega. Siete parte di una famiglia di persone che servono quotidianamente il popolo italiano, vivete per il servizio della gente, ma io posso testimoniare la fiducia e la stima che i cittadini hanno in voi». Le celebrazioni di ieri della patrona dell’Arma sono state imperniate sul ricordo della figura del comandante della stazione di Asso, ucciso meno di un mese fa da un brigadiere della sua caserma. Tre colpi al petto che non gli lasciarono scampo. Un fascicolo che la procura militare di Verona sta ricostruendo in questi giorni, con l’incarico per una perizia psichiatrica sulla mente del brigadiere Antonio Milia che sarà affidato la prossima settimana nel corso di un incidente probatorio appositamente fissato.
Ieri però è stata l’occasione per ricordare la figura di Furceri, immagine del resto immediatamente richiamata – all’ingresso in chiesa – dal quadro che faceva bella mostra sull’altare, un dipinto del “pittore dell’Arma” Marco Monaldi (con rappresentata la “Virgo Fidelis”, opera che viene utilizzata nelle occasioni importanti) e che c’era anche sull’altare ad Asso nel giorno dell’ultimo saluto al comandante della stazione del paese. Il cardinale Cantoni, conclusa la funzione, si è poi intrattenuto – in forma privata e per qualche minuto – con la vedova e i figli di Furceri cui aveva dedicato anche le prime parole in apertura della funzione. Al termine, a salire sull’altare per ricordare l’81° anniversario della difesa del caposaldo di Culqualber da parte dei carabinieri che il 21 novembre 1941 si sacrificarono in una delle ultime battaglie in terra d’Africa – sacrificio per cui alla bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Miliare – è salito il tenente colonnello Giuseppe Colizzi, comandante provinciale: «Patrizia, Mattia e Jacopo – ha detto rivolto alla moglie e ai figli di Doriano Furceri – Grazie per la vostra presenza. Il dolore è ancora molto forte, grazie dunque per il coraggio che avete avuto nell’essere qui oggi».
Comandante che pochi attimi prima aveva ricordato proprio la «folta schiera di caduti dell’Arma» cui purtroppo è entrato a far parte anche il luogotenente di Asso. Una cerimonia, quella della “Virgo Fidelis” di ieri mattina nella chiesa di San Giuseppe, che non poteva proprio essere come le altre.
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