Lambrugo, rapine al bancomat: arrestato l’autore dei due colpi

Criminalità Indagine dei carabinieri, in manette un giovane di Caslino. Minacciava con il coltello i clienti, è stato scoperto dalle immagini delle telecamere

Nel giro di pochi giorni, lo scorso mese di aprile (il 4 e il 20) aveva compiuto due rapine sostanzialmente identiche allo sportello Bancomat della filiale di Lambrugo della Banca Intesa Sanpaolo. Nel primo, un uomo che all’epoca dei fatti aveva 79 anni, residente ad Inverigo, subito dopo aver prelevato la somma di 500 euro, era stato avvicinato da un uomo con il volto coperto da cappuccio e scaldacollo che brandiva un coltello della lunghezza di 13 centimetri. Sotto la minaccia dell’arma, era stato rapinato dei soldi prelevati e di altri che già aveva, per un totale di 550 euro.

Il 20 aprile, sempre a Lambrugo, la scena si era ripetuta identica con un bottino di 350 euro e con vittima un uomo (che aveva appena prelevato) residente a Barzago in provincia di Lecco. Nelle scorse ore, dopo mesi di indagine da parte dei carabinieri di Lurago d’Erba, il pubblico ministero Michele Pecoraro ha però chiesto e ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere a carico di un uomo di 38 anni, di Caslino d’Erba. Una misura restrittiva che è stata concessa dal giudice delle indagini preliminari Maria Elisabetta De Benedetto.

L’uomo, che nel frattempo si trovava in provincia di Rimini, è stato raggiunto nella mattinata di martedì dai carabinieri che l’hanno poi condotto in carcere. Sono diversi gli elementi che hanno portato alla sua identificazione, a partire da un tatuaggio sull’avambraccio destro che era stato ripreso dai sistemi di videosorveglianza che avevano permesso di attribuire le due rapine alla stessa persona che aveva comunque agito a volto coperto.

Anche i racconti delle vittime erano stati sovrapponibili, pure per il modo di muoversi e l’altezza. A questo si è aggiunta una particolare marca di scarpe, ripresa in entrambe le rapine ed infine una immagine – finita nelle mani dei carabinieri – dello stesso sospettato ma a volto non coperto, che ha quindi permesso di ricondurre tutto al nome ed al cognome dell’uomo di Caslino d’Erba.

L’ultimo fondamentale riscontro è stata la tracciatura dell’auto del sospettato con il sistema di lettura delle targhe. Insomma, i carabinieri di Lurago d’Erba sono riusciti a chiudere il cerchio attorno al sospettato, fornendo al pm gli elementi utili per permette la contestazione della doppia rapina aggravata, ma anche del porto del coltello in un luogo pubblico.

L’arrestato, cui come detto è stata notificata la misura cautelare della custodia in carcere, si trova ora nel penitenziario di Rimini in attesa dell’interrogatorio di fronte al giudice delle indagini preliminari che ne ha firmato la misura.

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