Le minoranze al sindaco Caprani: «Le frazioni di Erba dimenticate»

Erba Repliche dei rappresentanti delle opposizioni all’intervista rilasciata dal primo cittadino. Chiesa: «Negozi da sostenere». Spagnuolo: «Poco per le associazioni». Torchio: «Aiuti ai giovani

«Il sindaco parla tantissimo di centro città e parcheggi. Dimentica però le frazioni, l’emergenza abitativa, il sostegno alle associazioni e tanti nodi irrisolti dal sovrappasso di via Trieste alla rotatoria di Casiglio». Per i gruppi consigliari di minoranza, l’intervista di fine anno rilasciata da Mauro Caprani a La Provincia è a dir poco monotematica: «E sullo sfondo resta una crisi politica irrisolta con Fratelli d’Italia che l’amministrazione si porterà nel 2025».

Il primo cittadino ha chiarito che il 2025 sarà l’anno del centro città con la riqualificazione di corso 25 Aprile e via Fiume, preceduta dall’apertura di un parcheggio pubblico all’ex Enel. «Questa amministrazione - osserva Alberta Chiesa del Pd - pone moltissima attenzione al centro, anche se manca un progetto organico per il quale ci piacerebbe essere coinvolti come minoranza. Ci aspetteremmo però qualcosa anche per le frazioni, che sono dimenticate».

Per Chiesa «non basta annunciare un parcheggio a Crevenna, le frazioni sono la parte storica e più bella della città, meritano altro. Servono politiche di sostegno ai negozi di vicinato e alle associazioni che operano in quei nuclei, eventi per ravvivarle».

Nel 2025, secondo il Pd, la giunta dovrebbe pensare «a politiche abitative per tenere in città le giovani coppie, dovrebbe intervenire al centro sportivo del Lambrone favorendo il rientro delle associazioni che hanno lasciato Erba, dovrebbe sciogliere i nodi del sovrappasso di via Trieste bloccato da anni e della rotatoria di Casiglio che ancora non si vede».

Dopo aver letto l’intervista del sindaco, Michele Spagnuolo di Erba civica ha la sensazione che ci sia un solo uomo al comando. «Dalle parole di Caprani - dice - emerge una grande capacità decisionale, ma tutti gli assessori e consiglieri sono solo un corollario. Ha detto di aver tolto la delega ai lavori pubblici all’assessore Paolo Farano per riunirla alla viabilità, già in capo a lui, perché il soggetto attuatore deve essere uno: sta dicendo che l’amministrazione è lui e solo lui».

Anche Spagnuolo auspica un maggior coinvolgimento. «E sono curioso di vedere se nei prossimi mesi succederà qualcosa, se i gruppi della sua maggioranza adotteranno qualche misura concreta per reclamare spazio. Per ora ho sentito solo una critica in consiglio da Fratelli d’Italia, poi però è mancato il coraggio di farsi sentire con un voto contrario o di astensione».

Erba, conclude Spagnuolo, «avrà tantissimi parcheggi ma mi chiedo chi li utilizzerà. Serve qualcosa che riporti le persone a vivere la città. Le associazioni vanno sostenute, chi cerca di animare il centro come Lo Snodo fino ad ora è stato solo ostacolato. E poi neanche una parola sulle fasce sociali più deboli, nessun investimento sulle politiche a favore della famiglia: il sindaco pensi anche a questo e non lo faccia da solo, ascolti almeno i suoi».

Per Doriano Torchio (Democrazia partecipata) Erba ha due grosse necessità: «Un piano di interventi per sistemare tutti i marciapiedi della città, ammalorati da anni: non si può pensare solo al centro e ai parcheggi, che porteranno inquinamento e traffico. E poi le politiche per la casa, per attirare giovani famiglie che vanno a vivere nei paesi limitrofi. È inutile fare progetti faraonici se poi i residenti continuano a calare».

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