Le scuole al freddo. Il preside: «Se volete state a casa»
Erba Dopo l’ordine del sindaco di spegnere le caldaie situazione difficile: a Buccinigo 14 gradi, ad Arcellasco 17. Il dirigente: «Per chiarimenti rivolgetevi al Comune»
Dai 14,5 gradi della primaria di Buccinigo ai 17 del plesso di Arcellasco. Nelle scuole erbesi si gela. Le caldaie sono spente da dieci giorni a seguito di un’ordinanza del sindaco Mauro Caprani, ma il ritorno del freddo ha complicato tutto. Ieri il dirigente scolastico Gian Maria Rovelli ha firmato una circolare: «Il 23 e 24 aprile le famiglie possono tenere i bambini a casa senza che venga conteggiata l’assenza. Le famiglie si rivolgano al Comune per qualsiasi chiarimento».
Dieci giorni fa il primo cittadino ha ordinato lo spegnimento degli impianti sprovvisti di Cpi in corso di validità (insieme ai libretti di manutenzione e altri documenti). L’ordinanza ha comportato la mancanza di acqua calda, un problema per le docce delle palestre, ma sul fronte del riscaldamento - con temperature miti all’esterno - gli studenti non si sono neanche accorti. Poi le temperature si sono improvvisamente abbassate.
Peggioramento
Già nella giornata di lunedì La Provincia ha raccolto testimonianze di genitori e insegnanti che lamentavano temperature rigide alle primarie di via Battisti e di Buccinigo; ieri la situazione è degenerata. Rovelli ha effettuato le misurazioni del caso: negli asili c’erano 15 gradi a Bindella, 16 a Crevenna; nelle primarie 17 gradi ad Arcellasco, 14,5 a Buccinigo, 15,5 a Crevenna e 15 in via Battisti.
«Lunedì sera ho parlato con il sindaco - dice il preside - e ho chiesto di riaccendere gli impianti, la risposta è stata negativa per motivi di sicurezza che posso anche comprendere. Il primo cittadino non ha ritenuto di chiudere i plessi con un’ordinanza specifica, io non posso farlo perché sarebbe interruzione di pubblico servizio, quindi questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho firmato una circolare: i genitori posso venire a prendere i bambini e tenerli a casa anche il 24 aprile senza che vengano conteggiate le assenze».
Competenza
La scuola ha ricevuto telefonate di protesta. «Quello che ho chiarito nella circolare e che tengo a ribadire - dice - è che le caldaie sono di competenza del Comune, io non ho alcun potere in merito. Per qualsiasi informazione, le famiglie devono rivolgersi all’amministrazione comunale».
E infatti i cittadini hanno iniziato a chiamare Palazzo Majnoni per protestare, anche con toni coloriti (per usare un eufemismo). L’assessore all’istruzione, Anna Proserpio, invita a rivolgersi al sindaco per avere chiarimenti sul futuro dell’ordinanza. Caprani conferma i contatti con il preside: «Ci siamo sentiti lunedì sera - dice - e gli ho spiegato di non poter riaccendere le caldaie, ho chiuso gli impianti con un’ordinanza in attesa che i funzionari producano tutti i documenti che ho richiesto. Senza documenti in regola, non si può fare».
Allo stesso tempo il sindaco non ha chiuso i plessi scolastici, ritenendola una misura eccessiva. «Domani (oggi per chi legge, ndr) abbiamo un incontro con un tecnico esterno specializzato, contiamo di chiarire quali passaggi mancano per arrivare alla riaccensione» conclude Caprani. Nella speranza che la prossima settimana, dopo il ponte del 25 Aprile, le temperature si rialzino.
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