Marito e moglie, i cuori vanno ko: salvi
Monguzzo Lui era ricoverato a Merate, lei si è sentita male mentre era andata a trovarlo. È stata operata d’urgenza a Lecco. Stanno bene e hanno potuto tornare a casa
Marito e moglie di Monguzzo. Uno in una stanza, l’altra in quella accanto. In fin di vita. I medici sono riusciti prima a salvare lui, poi anche lei, sentitasi male mentre era andata a trovare il marito in ospedale. Al Mandic di Merate.
Due malati di cuore. Lui dal 2019. Lei, invece, ignara di tutto, viene trattata in emergenza quando, proprio accanto al letto del marito, si sente male. L’operazione d’urgenza al Manzoni di Lecco risolve un delicatissimo problema: quello della dissecazione dell’aorta, che spesso porta a esiti fatali, se non risolta in tempi rapidissimi.
Lui entra ed esce dall’ospedale più volte. E proprio in questi giorni riceve il certificato di guarigione. Un quadro complicatissimo, umano e medico, risolto brillantemente dal cardiochirurgo Michele Triggiani e da tutta l’Asst di Lecco impegnata a fondo, con i suoi due ospedali e i suoi diversi reparti. Dal Mandic di Merate al Manzoni di Lecco, il percorso di cura è stato affrontato in maniera integrata e soddisfacente. Una storia di buona sanità.
La vicenda
Ma andiamo con ordine. La coppia vive a Monguzzo. Lei, 73 anni, originaria di Milano, entra in ospedale preoccupata per le condizioni del marito, 78 anni, originario di Pegognaga (Mantova). L’anziano nel 2019 viene sottoposto a un intervento di sostituzione della valvola aortica. L’operazione va bene ma poco più di un anno fa, a novembre 2023, improvvisamente l’uomo avverte disturbi neurologici causati da un’ischemia cerebrale.
Il ricovero nella Neurologia dell’ospedale Mandic di Merate porta alla luce un quadro clinico preoccupante: viene rilevata un’endocardite sulla valvola artificiale, un’infezione causata da un batterio di origine gastrointestinale. Gli specialisti decidono quindi di trasferirlo nel reparto di Malattie infettive del “Manzoni” di Lecco e, valutato dai cardiochirurghi, viene programmato, per il 4 dicembre, il reintervento per sostituire la protesi valvolare infetta.
E qui capita quello che nessuno si aspetta: la signora nella tarda mattinata di sabato 2 dicembre, mentre visita il marito in ospedale insieme ai figli, avverte un violento dolore toracico irradiato alla schiena. Subito assistita, viene sottoposta ad una Tac che mostra un “ematoma dissecante dell’aorta ascendente e dell’arco aortico”. Una patologia che richiede un complesso intervento cardiochirurgico in emergenza per sostituire il tratto di aorta in procinto di rompersi. La donna viene così trasferita d’urgenza in sala operatoria e, operata dalla squadra di cardiochirurghi guidata da Triggiani, viene salvata in extremis. Dopo un decorso postoperatorio regolare, viene dimessa il 5 gennaio e fa ritorno al suo domicilio.
E il marito intanto? Dopo essere stato dimesso il 16 gennaio, il 19 torna in ospedale per un dolore addominale. Niente di grave, però, questa volta: basta un’endoscopia delle vie biliari per risolvere il problema. Finalmente, l’odissea di questa sfortunata (ma insieme anche fortunatissima) coppia ha il suo termine. Il 25 gennaio marito e moglie si possono riabbracciare nella loro casa di Monguzzo.
Soddisfatto tutto l’establishment dell’Asst di Lecco a partire da Alessandra Grappiolo, neo direttore sanitario dell’Asst di Lecco: «Complimenti al dottor Michele Triggiani e alla intera equipe per questo risultato che sottolinea, ancora una volta, la capacità di questo Ospedale di prendersi cura delle persone, sempre con altissima competenza e tempestività».Mentre il direttore della cardiochirurgia Asst Lecco commenta: «Nonostante le sfide mediche, marito e moglie hanno affrontato con coraggio e amore i rispettivi percorsi di guarigione, trovando forza nel supporto reciproco anche quando ricoverati in stanze separate».
© RIPRODUZIONE RISERVATA