Niente Sagra del pesce dopo 58 anni. Il presidente se ne va
Alserio Alessio Pinato conferma l’addio alla Pro Loco all’indomani della mancata festa: a settembre il voto
E’ufficiale: il presidente della Pro loco, Alessio Pinato, ha confermato le dimissioni già presentate a giugno e, all’interno del consiglio di amministrazione del sodalizio, non è emersa la figura di un nuovo presidente. Si apre quindi il periodo elettorale per la Pro loco, che a settembre dovrà riunire l’assemblea dei soci per decidere del proprio futuro. Una decisione, che era già nell’aria, e che di fatto è il frutto di una tensione politica tra Pinato, che è anche capogruppo di minoranza, e il sindaco, Stefano Colzani, rieletto per la terza volta consecutivamente il 10 giugno scorso.
«Nessun motivo politico»
Anche se Pinato smentisce motivi politici e ribadisce che le sue dimissioni sono arrivate prima che iniziasse lo spoglio, è chiaro che la terza sconfitta consecutiva di Pinato, candidato sindaco battuto tre volte su tre da Colzani, pesa sul clima teso che si respira da settimane in paese. La Pro loco, in stallo dopo le amministrative e dopo le dimissioni di Pinato (congelate in attesa di approvare i bilanci e confermate venerdì sera), non è riuscita a organizzare la Sagra del pesce, sagra regina in paese, che si teneva fin dal lontano 1966 e intorno alla quale, nel 1967, è nata formalmente la stessa Pro loco.
Dopo 58 anni il paese è rimasto senza la sagra. Ora lo showdown definitivo sul mandato di Pinato, alla guida della Pro loco dal 2017. La parola fine è arrivata nella serata di venerdì. Le due giornate di ieri e dell’altro ieri confermano il clima teso tra Pinato e Colzani.
Pinato, prima della riunione del cda della Pro loco, aveva segnalato sui social la situazione della sede dell’associazione, ospitata nella palazzina di proprietà comunale, che sorge di fronte al Palazzo Municipale. Sulla parte perimetrale sono in corso i lavori di riqualificazione e Pinato denunciava la situazione all’interno, con attrezzature spostate, condizionatore smontato e materiale in giro.
Colzani ieri, a dimissioni di Pinato formalizzate, non ha rinunciato a un attacco frontale all’avversario proprio sulla sede della Pro loco: «L’ex presidente ha pubblicato le foto della sala riunioni, dimenticandosi di fare le foto della saletta all’entrata – incalza Ciolzani - È veramente scandaloso che la sede della Pro Loco, ubicata in un immobile di proprietà comunale, sia stata utilizzata per stampare e preparare volantini e materiale per la campagna elettorale dell’ex presidente. Ecco il senso e il rispetto dei diversi ruoli istituzionali. Non voglio polemizzare: prendo atto che si chiude il suo mandato in Pro loco. Passerà alla storia come il presidente che ha fatto saltare, dopo sei decenni, la nostra Sagra del pesce».
I volantini della discordia
Volano quindi gli stracci tra due con Pinato che si difende dicendo che la taglierina utilizzata è sua ed è stata portata lì e utilizzata per tagliare i volontaini: «La cosa veramente turpe – ribatte Pinato - è un sindaco che fotografa e pubblica su un social la sede di una associazione».
In questo clima incandescente, Pinato traghetterà la Pro loco all’assemblea per decidere del futuro, del quale lui, come conferma, non farà più parte. La partita già preannuncia nuovi scontri e nuove tempeste. Il sindaco parla di apertura tesseramento a nuovi soci e poi assemblea. Pinato respinge questa ipotesi e parla di voto aperto solo a coloro che sono già tesserati per il 2024. In questo clima, tutt’altro che sereno, in paese dovrà emergere un’alternativa alla guida della Pro loco.
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