Nuova rotatoria e il sovrappasso: l’iter per sbloccare i due progetti

Erba In settimana la variante approda in commissione per dare il via libera ai cantieri. Si tratta della rotonda di Casiglio sulla provinciale e del ponte ferroviario in via Trieste

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Poche righe per sbloccare due cantieri molto attesi: la rotatoria di Casiglio sulla provinciale Lecco-Como e il sovrappasso ferroviario tra via Trieste e via Milano. L’ufficio tecnico comunale ha presentato due osservazioni alla variante al piano delle regole e dei servizi, che verranno discusse dal consiglio comunale all’inizio di maggio. A seguito dell’approvazione, almeno sul fronte urbanistico, non ci saranno più ostacoli all’avvio e al completamento dei lavori.

La variante al piano dei servizi è stata approvata a dicembre dal consiglio comunale, con qualche malumore da parte di Fratelli d’Italia che aveva lamentato scarso coinvolgimento nelle scelte. Le novità più importanti riguardavano una serie di espropri previsti in centro (ad esempio in via Volta e via Fiume) e nelle frazioni per realizzare nuovi parcheggi pubblici.

In seguito, come previsto dalla normativa, la variante è stata pubblicata e si è aperta la fase di raccolta delle osservazioni da parte di cittadini ed enti interessati a proporre modifiche. Tra i proponenti c’è lo stesso Comune di Erba, che ha presentato due osservazioni importanti per sbloccare altrettanti cantieri.

La prima, relativa al progetto della rotatoria di Casiglio sulla provinciale Lecco-Como, chiede di «modificare sulla cartografia della variante il sedime della rotatoria come da progetto esecutivo comprendendo anche le aree di contorno (marciapiedi, muri, rive, etc)».

È la modifica attesa e richiesta dalla Provincia di Como, che finanzia l’opera con 1,5 milioni di euro. Il Tar aveva accolto infatti il ricorso di alcuni privati, proprietari di terreni nell’area interessata dai lavori, sottolineando come il progetto dell’intervento non fosse esattamente sovrapponibile con il Piano di governo del territorio.

Una volta che la discrepanza sarà stata corretta, la Provincia potrà ripartire con l’iter degli espropri facendo la valere la pubblica utilità dell’intervento.

La seconda osservazione riguarda il sovrappasso ferroviario di via Trieste, in parte già realizzato ma ancora senza rampe di innesto e opere accessorie. L’ufficio tecnico comunale chiede di «inserire quale sedime stradale di previsione la viabilità in fase di realizzazione comprensiva del sovrappasso ferroviario in via Trieste» e «la rotatoria di sbarco su via Milano di cui all’accordo sottoscritto da Ferrovienord Spa».

Se la rotatoria di Casiglio era riportata erroneamente nel Pgt, il sovrappasso di via Trieste - che pure è già visibile - sui documenti urbanistici del Comune non esisteva proprio. A seguito dell’approvazione delle osservazioni, la struttura verrà finalmente recepita al pari della rotatoria di innesto su via Milano. Un passo importante verso la risoluzione del nodo-sovrappasso, anche se all’orizzonte restano molti ostacoli. Ad oggi non si capisce ancora chi debba pagare la parte restante delle opere e quali interventi viabilistici siano effettivamente realizzabili senza intaccare terreni di proprietà privata.

Il Comune, poi, si ostina a non dare il via libera alla chiusura del passaggio a livello di via Trieste - sollecitato più volte a Ferrovienord - fino a quando non avrà garanzie sulla realizzazione dell’altro sovrappasso previsto in corso 25 Aprile. Ci sarà forse da litigare, ma almeno il nodo urbanistico sarà stato sciolto.

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