Per le ricerche di Greta, scomparsa poco meno di un anno fa, ora si utilizzano anche i droni. E “Chi l’ha visto” torna sul caso

Erba Undici mesi dalla scomparsa. Ora gli amici sono a Porto Tolle per cercare la cantante o sue possibili tracce

A undici mesi dalla scomparsa della donna in Provincia di Rovigo, mercoledì la trasmissione “Chi l’ha visto?” è tornata a occuparsi del caso di Greta Spreafico. Della cantante erbese, e della sua automobile Kia Picanto, non si hanno più notizie dal 4 giugno 2022 quando è stata vista per l’ultima volta da un amico che ha trascorso con lei la serata a Porto Tolle, il paese dove si era trasferita da qualche mese per vendere la casa ereditata dal nonno.

Domenica 23 aprile Greta ha compiuto 54 anni. Tanti amici si sono ritrovati per festeggiarla al ristorante “Al Tiglio” di Castelmarte, altri sono andati direttamente a Porto Tolle per cercarla in compagnia dell’inviato della trasmissione Rai. La conduttrice, Federica Sciarelli, ha mostrato un servizio in cui si vedono alcuni amici impegnati a battere tutto il Delta del Po, alla ricerca di Greta o almeno della macchina.

Il gruppo di ricercatori ha visitato tutti i luoghi in cui la donna si sarebbe potuta rifugiare: la casa galleggiante di Barricata che un tempo veniva affittata dalla famiglia, case e autorimesse abbandonate nella zona di Sacca degli Scardovari. Dalla spiaggia Boccasette hanno anche fatto decollare un drone per osservare il Delta del Po dall’alto: niente, nessuna traccia.

Da qualche mese tante trasmissioni si stanno occupando del caso di Greta. Tra gli ospiti si vede spesso l’investigatore Ezio Denti, al quale la donna - convinta che qualcuno nell’Erbese volesse farle del male - aveva chiesto un’indagine approfondita per fugare ogni dubbio. Tra i protagonisti intervistati e citati ci sono sempre Andrea Tosi, l’amico giardiniere che ha trascorso l’ultima serata con Greta, i fratelli Simone ed Enrico, il fidanzato Gabriele Lietti.

Al di là dei riflettori e delle telecamere, attratte dai risvolti misteriosi della vicenda, la vera svolta è arrivata nella seconda metà di marzo quando la Procura di Rovigo ha scritto un nome nel registro degli indagati. L’identità non è mai stata resa nota, né le possibili accuse, certo è che nel silenzio gli inquirenti hanno deciso di indirizzare le indagini verso un profilo ben preciso. Numerose, sul Delta del Po, sono state le ricerche della macchina di Greta. Le forze dell’ordine hanno effettuato numerosi sopralluoghi, via terra e acqua, per trovare almeno la Kia Picanto della cantante: al pari di Greta, anche l’automobile sembra essersi volatilizzata.

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