Ricoveri, +40% in due settimane
Situazione grave in tutta la provincia
Dal Sant’Anna al Fatebenefratelli passando per Cantù, impressionante anche il balzo in avanti dei nuovi positivi, cresciuti del 38% nell’ultima settimana e del 101% nei 15 giorni
Como
In quindici giorni i ricoveri sono aumenti del 40%. Giovedi 18 febbraio la rete degli ospedali pubblici comaschi aveva in cura 181 pazienti positivi, ieri i contagiati in corsia erano 252.
Il primo fronte della lotta al Covid in questa che gli esperti descrivono già come terza ondata è il Sant’Anna. All’ospedale di San Fermo due settimane fa i malati erano 143, di cui 9 in terapia intensiva e ora sono 189, di cui 12 in terapia intensiva. Vuol dire un balzo del 33%, un terzo in più di malati.
La situazione negli altri presidi è abbastanza in linea: l’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù però registra una forte pressione al pronto soccorso. Più di una decina di positivi da giorni restano fermi nel reparto di emergenza in attesa di un letto e dell’esito del tampone, quando fino a metà febbraio il pronto soccorso era libero. Il presidio di Mariano Comense ospita invece 22 casi lievi. Presto però potrebbe riaprire la degenza di transizione che si era svuotata a gennaio in via Napoleona per facilitare le possibili dimissioni soprattutto dal Sant’Anna. Medici e specialisti dell’Asst Lariana esprimono preoccupazione, i vertici dell’ex azienda ospedaliera si preparano a settimane difficili. È al vaglio la possibilità, secondo le necessità, di fare spazio a nuovi letti Covid, con le prestazioni ambulatoriali e chirurgiche che salvo le urgenze sono già state fermate.
Nel frattempo anche Villa Aprica ha riaperto il reparto Covid che aveva chiuso alla fine della seconda ondata. Sono 32 letti di nuovo a disposizione dei malati positivi in aiuto del sistema ospedaliero per la terza volta sotto stress. Non è un buon segnale. Meno forte invece la pressione sul Valduce e sul Fatebenefratelli di Erba dove comunque si nota un aumento dei ricoverati positivi.
Il Valduce due settimane fa aveva l’unico reparto Covid al completo, 31 letti e zero casi in terapia intensiva. La scorsa settimana aveva 34 contagiati e 4 casi in rianimazione. Ora i positivi sono 38 avendo dovuto aggiungere alcune camere per l’isolamento e 7 casi in terapia intensiva. Il Fatebenefratelli il 16 febbraio aveva in cura 38 positivi e il 22 febbraio 36 contagiati esattamente come il 26 febbraio. Ieri i malati positivi sono saliti a 44 con un primo caso in terapia intensiva. La rinnovata morsa sul sistema ospedaliero è stata uno dei fattori che hanno fatto propendere la Regione per firmare l’ordinanza sulla zona arancione rafforzata. Detto che la nostra provincia e più in generale l’intera Lombardia stanno scivolando verso la zona rossa.
L’altro fattore dirimente sono i nuovi positivi in forte crescita. Come noto infatti l’andamento della pandemia registra solo in un secondo tempo l’arrivo dei malati negli ospedali e soltanto alla fine, augurandosi che non sia così, gli eventuali decessi. Il primo stadio invece è il contagio, la trasmissione del virus.
Ebbene tra il 2 e il 9 febbraio i positivi tracciati a Como e provincia sono stati 906, tra il 9 e il 16 febbraio i casi contati erano 831, dal 16 al 23 febbraio 1.209 e dal 23 febbraio al 2 marzo 1.673. È il 38% in più nell’ultima settimana, il 101% in più nelle ultime due settimane.
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