«San Miro, facci avere un po’ di pioggia». Il discendente supplica l’intervento
Canzo Pierantonio Paredi, 81 anni, è della famiglia del patrono dell’acqua vissuto nel XIII secolo. In un video su YouTube parla del periodo di siccità ed esprime la sua invocazione con una poesia
Serve invocare anche i santi in questo periodo incredibile di siccità e, se i santi sono lontani, ci si può rivolgere ai loro discendenti.
Pierantonio Paredi, “il Bagaj da Miron” per Canzo è un’istituzione, scrive poesie in dialetto e qualche volta in italiano, ama il canto e le belle donne, come racconta lui stesso e discende da un Santo, quel San Miro vissuto nel XIII secolo e ritenuto il patrono della pioggia.
Poesia e musica
Proprio lui, 81 anni, ha voluto parlare del periodo di siccità in un video che si può trovare su YouTube e in questo filmato attraverso una sua poesia “Fermèmas” (Fermiamoci) racconta della brutta evoluzione che l’uomo ha dato alla terra e sollecita la pioggia cantando “Al Lamber succ”, una sua composizione con seconda voce Giovanni Lanfranconi. Una richiesta che ci si augura arrivi in alto, bussando in Paradiso dove il noto avo possa intercedere per il Lambro e gli altri fiumi e torrenti.
La poesia è una richiesta di pioggia in questi giorni asciutti e torridi, una invocazione: «Le invocazioni non si fanno in pubblico ma in privato, mi ricordo che un tempo si faceva una processione per San Miro dai vari paesi della zona e quando tornavamo pioveva sempre – spiega Paredi - La poesia si chiude con un speriamo che piova, questo è vero e la speranza c’è».
In un video si vede Paredi seduto a cantare davanti alla chiesa di San Miro: «Scenda acqua dal cielo, mio bel paese», in una canzone sempre scritta da lui e di certo in questi giorni un salto in silenzio a cantarla di nuovo l’ha fatto.
A 81 anni Paredi ha trovato nel web, grazie ai video di Carlo Limonta, un modo per esprimere i suoi concetti che sono attuali come non mai, la poesia sulla siccità si apre con le immagini de “il Bagaj da Miron” nel letto del Lambro completamente asciutto: «La piana è stremata, quasi morta (traducendo dal dialetto), frumento e granoturco si sono seccati, abbiamo riempito di immondizie anche il cielo, che poi ricadono giù».
E ancora, «i fiumi e i torrenti, che brutto vedere, il Lambro asciutto».
Legame stretto
Pierantonio Paredi ha un legame particolare con il Santo come tutti quelli che hanno avuto a che fare con Second’Alpe dove è nato San Miro.
«Io non sono nato a Second’Alpe ma mio papà sì, è nato nella casa di San Miro, l’ultimo nato in quella casa è Martino Paredi di 74 anni. Volevamo fare a fine settembre un incontro a Second’Alpe con tutti noi discendenti, ci stiamo organizzando». E annuncia poi: «Uno dei miei video dedicati alla Giubiana, in questo caso alla Giubiana che non c’è stata è in concorso in una rassegna importante». Nei “Nost” di Canzo, ex “muleta”: «Amo la poesia, il canto e le belle donne. Ho iniziato a scrivere poesie negli anni Settanta ma le tenevo nascoste, poi negli anni Ottanta ho iniziato a farle conoscere. Scrivo spesso in dialetto e qualche volta in italiano». E aggiunge: «Questa siccità non può continuare. Speriamo che piova».
E se lo dice “il Bagaj da Miron” resta solo d’aspettare l’acqua. O almeno si spera.
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