Scomparsa di Greta. Il fratello: «Allontanamento volontario». Gli amici: aveva paura
Erba A otto mesi dalla sparizione, il programma “Chi l’ha visto?” riaccende i riflettori sul caso Temeva per la sua incolumità. Enrico Spreafico: «Ha sempre avuto manie di persecuzione»
A quasi otto mesi dalla scomparsa di Greta Spreafico, mercoledì “Chi l’ha visto?” ha riacceso i riflettori sulla cantante erbese di 53 anni scomparsa la mattina del 4 giugno a Porto Tolle, in Provincia di Rovigo. La trasmissione condotta da Federica Sciarelli ha raccolto diverse testimonianze, a partire da quella del fratello Enrico che ipotizza un allontanamento volontario. Amici e conoscenti descrivono di una donna impaurita, che non riusciva a stare sola e temeva per la propria sicurezza.
Greta è scomparsa la mattina del 4 giugno a Porto Tolle; due giorni più tardi avrebbe dovuto vendere al cugino la casa ereditata dal nonno, l’appuntamento con il notaio era fissato per il giorno 6, ma la donna non è si è presentata a firmare il rogito. Sciarelli, che aveva ospite in studio il compagno della cantante Gabriele Lietti, ha cercato di far luce sul passato recente della donna.
La famiglia Spreafico è nota per l’omonima tintoria che ha operato in città fino al 2010, quando ha chiuso a causa della crisi. Dieci anni più tardi, ha raccontato il fratello Enrico, i membri della famiglia stavano cercando di ricomporre i rapporti dopo un periodo difficile. «Greta aveva momenti difficoltà, ma ha seguito in modo esemplare mia madre e mio padre, tanto che avevamo deciso di rinunciare alla nostra quota di eredità per lasciare a lei tutti i beni».
E poi era arrivato il compagno Gabriele: «Con lui è rinata, era più tranquilla e solare, aveva qualcuno a cui appoggiarsi». Il compagno l’ha anche assistita per curare una malattia che Greta credeva essere legata a un’intossicazione, dopo anni passati a lavorare tra tinte e solventi: un medico in Calabria aveva trovato la giusta cura, Gabriele l’accompagna periodicamente alle sedute di mantenimento. Prima del trasferimento a Porto Tolle erano sorti altri problemi con la famiglia. C’è stato un diverbio relativo al controllo del conto corrente di mia madre - ha detto Enrico - ed è sorta sfiducia reciproca fra noi e Greta». A quel punto la donna ha lasciato Erba per il Delta del Po, dove ha trovato ospitalità da diversi amici: aveva la sua casa ereditata dal nonno, ma non voleva stare lì sola la notte.
Credeva che qualcuno volesse farle dal male, al punto da contattare un investigatore privato. «Questo fatto mi lascia abbastanza perplesso - ha detto il fratello - anche perché ci deve essere una motivazione e io non la trovo. Manie di persecuzione le ha sempre avute, ma arrivare a incaricare una persona per indagare…».
Cosa è successo a Greta? Enrico ha una sua idea: «Per me se ne sta volontariamente lontana, perché ha bisogno che tutto si tranquillizzi e si calmi. Però mi aspettavo che almeno un paio di telefonate le facesse». Le forze dell’ordine continuano a indagare (coordinate dalla Procura di Rovigo) con l’ipotesi di reato di sequestro di persona. La madre di Greta, recentemente, ha sporto denuncia contro ignoti per circonvenzione di incapace: il timore è che qualcuno si sia approfittato di lei.
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