Scuola, aumenta la mensa. Pasti più salati ai non residenti

Erba Il pranzo per gli studenti di fuori città (l’anno scorso erano 338) costerà sei euro. Per tutti gli altri ritocchi da 10 a 30 centesimi. Adeguamento scuolabus a carico del Comune

Pranzare in mensa all’istituto comprensivo Puecher costerà di più, soprattutto per i non erbesi. La giunta comunale ha deciso come distribuire l’aumento del corrispettivo richiesto dall’azienda Cir Food che gestisce il servizio per asili, elementari e medie: per gli alunni non residenti il buono pasto arriverà a 6 euro (+10 per cento), le famiglie erbesi avranno invece aumenti più contenuti compresi fra il 2 e il 5,8 per cento. I maggiori costi per lo scuolabus, che pure risente degli adeguamenti Istat al costo della vita, verranno assorbiti dal Comune.

Così agli asili

Partiamo dai numeri e dagli alunni erbesi. I più tutelati sono i bambini dei tre asili pubblici: dal primo gennaio 2024, quando entrerà in vigore il nuovo tariffario, il buono passerà da 4,90 a 5 euro (+2 per cento). Per elementari e medie si passerà invece da 5,10 a 5,40 euro (+5,8 per cento). Gli aumenti valgono anche per il centro ricreativo estivo di asili ed elementari, anche in quel caso l’aumento sarà rispettivamente di 10 e 30 centesimi.

Per i non erbesi che frequentano la scuola dell’obbligo in città sono previsti gli aumenti più consistenti e indiscriminati, senza differenze tra fasce d’eta e tipologie di scuola. Il buono passerà per tutti da 5,45 a 6 euro, la cifra più alta mai toccata: l’aumento è del 10 per cento (0,55 centesimi in più al giorno, 11 euro al mese per bambino).

Non ci sono ancora dati disponibili per sapere quanti siano i non residenti iscritti all’istituto comprensivo Puecher nell’anno scolastico 2023-2024, ma per avere un termine di paragone ci si può basare sui dati dello scorso anno: i non residenti - tra asili, elementari e medie - erano il 27 per cento, 338 su 1.231 studenti complessivi. L’ordine di grandezza non dovrebbe essere troppo dissimile.

La richiesta dei gestori

«In giunta - dice l’assessore all’istruzione Anna Proserpio - abbiamo fatto un ragionamento generale a fronte dell’adeguamento Istat del 6 per cento che ci è stato richiesto dai gestori di mensa e trasporto scolastico. L’obiettivo è mantenere servizi di qualità, eventualmente potenziandoli, cercando di contenere il più possibile gli aumenti». Certo il Comune, alle prese con non poche difficoltà di bilancio, non poteva accollarsi tutte le maggiori spese.

Per quanto riguarda la mensa, «parliamo di aumenti pari a 10 o 30 centesimi a buono pasto per gli erbesi e 55 centesimi per i non erbesi. Abbiamo deciso di distribuire diversamente i costi per tutelare i residenti e in particolare i bambini più piccoli che vanno alla materna. Le famiglie capiranno che oggi, in un periodo segnato dalla forte inflazione, è davvero uno sforzo importante riuscire a mantenere il costo di un pasto completo tra i 5 e i 6 euro, anche perché garantiamo un servizio di qualità che è sempre stato riconosciuto tale».

Potenziamento

Senza contare, aggiunge Proserpio, «che il costo del trasporto scolastico attivo per elementari di Arcellasco e le medie di via Majnoni è rimasto invece invariato» nonostante l’azienda Spreafico Srl abbia a sua volta richiesto un adeguamento Istat del 6 per cento. «Per lo scuolabus - aggiunge l’assessore - abbiamo addirittura potenziato il servizio aggiungendo una corsa di ritorno dalle scuole medie per gli alunni che fanno la settimana corta». La nuova corsa raccoglie gli studenti in uscita dal lunedì al venerdì alle 13.55.

Per lo scuolabus la tariffa è annuale, si paga in tre rate e dipende dall’Isee familiare: il massimo è 300 euro per le famiglie con Isee superiore a 65mila euro. Gran parte delle famiglie, con Isee compresi tra 15mila e 45mila euro, pagheranno da 198 a 240 euro.

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