Senna è nel libro nero della ’ndrangheta. Il sindaco: vogliamo un milione di danni
Antimafia Il caso della discarica abusiva di via del Gaggio finisce nella relazione della Dia. Il Comune si è costituito parte civile al processo. Curtale: «Puntiamo a uscire da quell’elenco»
Il nome del paese, Senna, ancora nell’elenco delle locali di ’ndrangheta della Lombardia, all’interno della relazione semestrale al Parlamento del Ministro dell’Interno: l’attività e i risultati della Direzione Investigativa Antimafia. Un dato che paga lo scotto della vicenda dei rifiuti sepolti nella zona verde di via del Gaggio, per cui è stato rinviato a giudizio anche l’allora responsabile dell’ufficio tecnico - Luciano Arcellaschi, 68 anni - oggi in pensione.
Il sindaco Francesca Curtale punta a uscire da quella lista che rappresenta soprattutto, afferma, un dato storico. Con il Comune di Senna che, costituitosi parte civile, chiederà anche i danni. Superiori, al minimo, al milione di euro e più. Cifra già indicata dagli inquirenti soltanto per bonificare l’area. Più, dice il sindaco, i danni d’immagine.
Anche Cermenate nella relazione
«La principale struttura organizzativa, la camera di controllo Lombardia - ricorda la relazione - è sovraordinata ai locali presenti nella Regione e in collegamento con la casa madre reggina». In provincia di Como: «locali di Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco-Cermenate».
Per quanto riguarda il Canturino, si ricorda per il secondo semestre 2021, oggetto della relazione - mentre non sembrano risultare episodi riguardanti Cermenate - la vicenda del Gaggio a Senna, luglio 2021.
Sopra la falda
«I Carabinieri del Reparto Operativo di Como con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano hanno eseguito un’operazione di contrasto al fenomeno dell’inquinamento ambientale e traffico illecito di rifiuti che ha portato all’arresto di sei soggetti e al sequestro di autocarri, macchine da scavo e terreni. Gli arrestati sono stati indiziati di aver sversato ingenti quantità di rifiuti in un’area agricola sottoposta a doppio vincolo ambientale e paesaggistico compromettendo l’ecosistema dove si snodano importanti falde acquifere».
Terre e rocce da scavo trasportate abusivamente a Senna. Tra gli arrestati, anche un nome già spuntato nell’operazione “La notte dei Fiori di San Vito”, Antonio Mercuri, 71 anni, di Fino.
«Come Comune, ci siamo costituiti parte civile contro le persone e contro l’azienda coinvolta: un doppio impegno - dice il sindaco - Non siamo usciti da quell’elenco storico, il nome di Senna viene riproposto e sicuramente le vicende occorse non hanno aiutato ad affrancarsi dalla lista».
Che è l’obiettivo del Comune. «L’ambizione è di fare in modo che questa situazione si risolva al più presto, che il Comune si possa riaffrancare - afferma il sindaco - Stiamo peraltro aspettando con ansia le note vicende del procedimento che è stato aggiornato a gennaio. La quantificazione per la bonifica, solo nell’ordinanza di custodia cautelare, era di oltre un milione di euro di danni. Più il danno all’immagine di Senna».
L’azione per tutelare il paese
«La costituzione di parte civile - prosegue - è l’unica azione che ci può davvero tutelare».
Quanto alla ’ndrangheta a Senna: «Abbiamo un raccordo costante con le forze dell’ordine, con cui ci confrontiamo. Abbiamo, come tutti i Comuni con attorno delle aree verdi, qualche episodio di spaccio, oggi qui, domani altrove. Non ho informazioni di situazioni legate alla criminalità organizzata».
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