Senza lavoro e senza casa ormai da settimane: «Non ho ricevuto sostegno
da parte del Comune»
Canzo L’uomo sopravvive grazie all’aiuto degli amici, ha 49 anni e da qualche anno non ha un impiego fisso: «Cerco di arrangiarmi, sono disponibile a lavorare»
Il periodo è difficile per tutti, per Claudio Poppa, decisamente di più. Il canzese, di 49 anni, da diverse settimane è senza una casa e cerca di sopravvivere facendosi ospitare a turno dagli amici, vivendo quando possibile in macchina, trovando alloggi di fortuna e mangiando nei boschi di Castelmarte accendendo un fuoco per cucinare o su un tavolo pubblico.
Spesso si reca in alcune zone boschive con una padella e un sacchetto di pasta surgelata da riscaldare e accende un fuoco, e per questo motivo sono intervenuti anche i carabinieri. Pranza spesso sul tavolo in pietra realizzato degli alpini di Castelmarte, tanto spesso che conosce benissimo il gatto della casa di fianco, sempre pronto a fargli compagnia in questi suoi pasti fuori al freddo.
L’inverno alle porte
Poppa ha più volte chiesto aiuto al Comune di Canzo per avere un abitazione. Si lamenta in particolare dei prossimi mesi freddi e delle difficoltà di una situazione che sembra solo in peggioramento. Dall’amministrazione si spiega che in questo momento Poppa non ha neppure fatto richiesta di una casa popolare, il nuovo bando è comunque previsto per novembre.
«Da diversi mesi non ho un’abitazione e riesco a sopravvivere grazie alla generosità degli amici che a volte mi offrono un luogo dove stare, anche solo un garage o un sottoscala, in attesa di trovare una soluzione – spiega Claudio Poppa - Con l’estate il problema non era tanto pressante, ma ora arriva il freddo e la situazione si fa sempre più complicata».
Poppa aggiunge: «Ho chiesto più volte al Comune di Canzo una mano, considerando che sono residente a Canzo da oltre 40 anni, il fatto che oggi non abbia una casa e una residenza non cambia questo, purtroppo non sto ottenendo nessun aiuto. Ho chiesto di darmi un posto dove stare, ma mi dicono non essercene disponibili».
Il canzese ha abitato per un periodo con la madre ma ora non più: «La mia ultima residenza era con mia madre in zona Parisone, ma c’erano oggettive difficoltà e ora non vivo più con lei. Mi sono rivolto più volte ai servizi sociali cercando un appoggio che non ho ricevuto, non posso neppure percepire il reddito di cittadinanza perché non ho un’abitazione».
I pasti nei boschi
L’uomo è amareggiato: «Dopo oltre quarant’anni passati in paese mi aspettavo un trattamento decisamente diverso. Ora vivo dove posso, mentre per pranzare vado nei boschi e alcune volte accendo un fuoco e cucino qualcosa su una padella, è capitato arrivassero anche i carabinieri per un controllo. Oppure vado al tavolo degli alpini dove mi fa compagnia un gatto che ormai è diventato un amico».
Poppa si dice disponibile anche a qualsiasi occupazione e chiede aiuto ai lettori: «Sono anni ormai che non ho un lavoro fisso, cerco di arrangiarmi come posso, se qualcuno ha un’occupazione da propormi io di certo non mi tiro indietro e ho sempre cercato di impegnarmi».
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