Sono comparse altre scritte anarchiche al tempietto del parco di Erba
Nuovi simboli Nuovi graffiti sono apparsi nel fine settimana sulla struttura messa a nuovo sette anni fa. Poi era già stato preso di mira dai vandali. Farano: «Gli agenti stanno guardando le telecamere»
Nuovi simboli anarchici sono comparsi nel fine settimana sul tempietto barocco del parco Majnoni. Niente di paragonabile per dimensione ai raid notturni effettuati nelle scorse settimane tra via Turati e via Diaz, ma si tratta comunque dell’ennesimo sfregio: questa volta non ci sono minacce di morte o messaggi politici, i vandali hanno dipinto sui muri e sulle colonne del monumento il simbolo dell’anarchia e la scritta “P-38” (il riferimento è probabilmente alla pistola).
Le scritte sono state notate dal consigliere comunale Giorgio Zappa, capogruppo di Forza Italia, che da anni lamenta il pessimo stato in cui versa il tempietto barocco del Majnoni. «Oggi sono rassegnato e sconfortato. Il tempietto, restaurato completamente nel 2015, versava già in pessimo stato a causa dei graffiti, ma questi simboli dell’anarchia riescono comunque a spiccare».
Emulazione
Si tratta probabilmente di un tentativo di emulazione a seguito dei quattro raid notturni effettuati dall’inizio anno, quando gli anarchici che hanno preso di mira i muri e gli edifici simbolo della città. Molti dei loro graffiti, tra via Turati e via Diaz, sono ancora da ripulire; i carabinieri stanno indagando, recentemente è stata effettuata una perquisizione in una casa di Longone al Segrino.
«A quanto risulta - dice l’assessore ai lavori pubblici Paolo Farano - queste nuove scritte a vernice rossa sono comparse nel fine settimana». Sono state notate infatti lunedì mattina, ma venerdì - assicurano alcuni testimoni che passano di lì ogni giorno - non c’erano.
«La polizia locale sta iniziando a visionare le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, certo bisogna trovare una soluzione. Forse bisogna davvero chiudere l’accesso al tempietto con dei cancelli, almeno per preservare la parte interna».
La proposta
È quello che Zappa propone da anni. «Lo dico da sempre inascoltato. Il tempietto andrebbe aperto solo per i matrimoni, che nessuno vuole più celebrare lì sotto. Per il resto i cancelli andrebbero tenuti chiusi. I vandali potrebbero sempre colpire le pareti esterne, certo, ma sarebbero più facilmente visibili dalle telecamere: non a caso la quasi totalità dei graffiti è all’interno».
Nel 2015 il Comune, in collaborazione con il Lions e la Fondazione Comasca, restaurò completamente il tempietto. Poi sono tornati i vandali: graffito tira graffito, oggi la struttura versa in pessime condizioni. Lo scorso anno l’asilo di Bindella organizzò la festa d’estate al parco e tanti genitori restarono colpiti dallo sfacelo del tempietto su cui giocavano i bambini: un anno più tardi, la situazione è peggiorata.
«L’ex assessore Francesco Vanetti - ricorda Zappa - chiese un preventivo per verniciarlo, si parlava di 10mila euro prima della grande inflazione, senza contare che oggi la situazione di degrado è nettamente peggiore. Dovremo spendere soldi pubblici per sistemarlo e stiamo perdendo soldi perché non celebrano più i matrimoni, e i colpevoli la fanno sempre franca».
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