Strage di Erba, a processo sei degli imputati accusati di aver diffamato i fratelli Castagna

Il caso di Erba Le frasi postate sulla pagina Facebook della trasmissione “Le iene” accusavano i fratelli di essere i responsabili della strage dei loro cari. Altri otto imputati hanno chiuso la vicenda

In sei hanno scelto di proseguire con il rito ordinario, accettando la sfida di un pubblico dibattimento.

Nell’udienza, che si è tenuta in queste ore, sono dunque sfilati i primi testimoni, i fratelli Pietro e Giuseppe Castagna ovviamente, ma anche un uomo delle forze dell’ordine e una parente sempre dei Castagna. Nella prossima udienza di febbraio, gli imputati potranno scegliere di farsi interrogare per difendersi dalle accuse di diffamazione per le frasi scritte sulla pagina Facebook della trasmissione “Le Iene”, dove accusarono Pietro e Giuseppe Castagna (direttamente o con allusioni) di essere coinvolti nella strage di Erba dove morirono i loro cari.

Accusati di diffamazione

A scegliere questa strategia processuale sono stati Stefania Aliberto (25 anni di Bari), Paolo Carretta (37 anni della provincia di Potenza), Olga Ignatova (nata in Russia e residente nel Trevigiano, 65 anni), Gian Luca Leoni (di Sassari, 44 anni), Antonio Morgante (34 anni di Palermo) e Paolo Pomo, 32 anni di Catania. L’accusa per tutti è di aver offeso la reputazione dei fratelli Castagna insinuando che fossero loro i responsabili della strage di Erba: «Indagate sui fratelli e company», oppure «ci sono dentro fino al collo», «magari hanno suggerito loro i nomi di Olindo e Rosa», «ma non è che poco poco il colpevole della strage sia a casa sua per questioni di eredità?» e potremmo continuare fino ad arrivare a «i Castagna sono colpevoli».

Illazioni sulla pagina Facebook delle Iene

Frasi che erano state pubblicate sulla pagina Facebook della trasmissione innocentista “Le Iene”. Gli indagati erano molti di più: Federico Casiraghi (lecchese di 39 anni) ha scelto di chiudere la propria vicenda penale con un patteggiamento, mentre la messa alla prova è stata accolta per Antonella Memeo (di Canosa di Puglia, 36 anni), Silvana Sainas (di Cagliari, 39 anni) e Veronica Tommasin (di Voghera, 32 anni). Infine, le condotte riparatorie sono state scelte da Ivan Gaetano Iannò (di Monza, 47 anni), Grazia Maria (residente nel Modenese, 54 anni), Luca Pellegrino (Trento, 33 anni) ed infine Marco Prette (Cuneo, 43 anni).

Un lungo elenco di nomi, divisi dalle strategie processuali ma uniti – secondo quella che era stata l’accusa formulata dal pm Alessandra Bellù – dalla diffamazione nei confronti della famiglia erbese duramente colpita dalla strage. Fratelli Castagna che sono costituti parte civile e che sono rappresentati in aula da Daniela Spandri di Campa Avvocati. Nell’ultima udienza, come detto, hanno anche testimoniato mentre a febbraio davanti al giudice Maria Elisabetta De Benedetto, a parlare saranno gli imputati.

Nella strage di Erba trovarono la morte Paola Galli, Raffaella Castagna, il piccolo Youssef e pure la vicina di casa Valeria Cherubini. Nel mese di gennaio del 2019, però, i social della trasmissione “Le Iene” si riempirono di frasi scritte dagli imputati che sono poi finite nel capo di imputazione.

Ascolta "La strage di Erba - Il testimone fallace" su Spreaker.Del caso della strage di Erba abbiamo parlato nel nostro podcast “Anime Nere” con la testimonianza esclusiva anche dei fratelli Castagna

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