Elena Frigerio dopo la sentenza a Brescia: «Mio padre? Non avrebbe mai accusato ingiustamente qualcuno»

Strage di Erba La famiglia di Mario Frigerio e in particolare i figli Elena e Andrea hanno sempre mantenuto un rigoroso silenzio sulla vicenda che ha visto il padre rischiare la vita e la madre perderla. Oggi dicono la loro

Da sempre, ovvero da 17 anni e mezzo a questa parte, Elena e Andrea Frigerio sono stati i più riservati tra i protagonisti dei fatti ruotati intorno alla strage di Erba. Figli non solo di Mario, unico sopravvissuto al pluriomicidio che si è consumato l’11 dicembre 2006 nella Corte dei Ghiaccio a Erba e più e più volte citato negli anni come supertestimone, spesso screditato da chi ha provato a sostenere con ogni mezzo possibile la tesi innocentista. Invece si è semrpe parlato poco dei due fratelli silenziosi, chiusi nel dolore per la perdita in quella tragica notte della madre Valeria Cherubini, uccisa da Olindo Romano e Rosa Bazzi per essersi trovata, insieme al marito, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Hanno sempre voluto che così fosse, perché ci sono storie che solo l’intimità dell’affetto famigliare possono custodire.

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«Contenti per la sentenza»

Oggi, però, dopo che è stata letta nel tribunale di Brescia la sentenza della Corte d’appello sulla richiesta di revisione del caso relativo alla strage in cui perse la vita la madre e la rischiò il padre, Elena Frigerio ha scelto di prendere la parola. L’ha fatto con la delicatezza che la contraddistingue e che gli infermieri e i medici che hanno assistito il padre nella lunga convalescenza hanno sempre sottolineato. Lo ha fatto parlando anche a nome del fratello Andrea: «Siamo molto contenti per la sentenza di Erba. I sospetti sulla memoria di mio padre? Mio papà era un uomo che parlava poco, ma è sempre stata una persona estremamente seria, coerente e corretta. Non avrebbe mai, mai accusato ingiustamente qualcuno».

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