STRAGE DI ERBA, REVISIONE RESPINTA. «SONO LORO I COLPEVOLI»
Strage di Erba La Corte d’Appello di Brescia ha respinto la richiesta di revisione. In questo articolo le foto e i video della giornata, insieme alla diretta
Olindo Romano e Rosa Bazzi sono gli autori della strage di Erba. Salgono a 24 i giudici che non hanno alcun dubbio sulla colpevolezza dei coniugi di via Diaz, condannati all’ergastolo per aver trucidato un bimbo di due anni e tre donne. I giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Brescia hanno respinto la richiesta di revisione del processo, presentata sia dalla difesa dei condannati che dal sostituto procuratore generale e candidato all’Europarlamento Cuno Tarfusser. Secondo i giudici non vi è alcun nuovo elemento nelle istanze presentate e le prove raccolte sono granitiche.
Respinta la richiesta di revisione relativa sulla strage di Erba: la lettura della sentenza. Video di Paolo Moretti
Ore 14.55: ENTRA LA CORTE
La sentenza è giunta alle 14.56 dopo quasi 5 ore di camera di consiglio. I giudici si sono presi alcuni giorni per depositare le motivazioni per le quali hanno rigettato la richiesta di riapertura del processo. «Inammissibile l’istanza di revisione della sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Milano, in data 20 aprile 2010, irrevocabile dal 3 maggio 2011, proposta dal sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Milano e dall’avvocato Diego Sordi quale tutore legale di Olindo Romano e Rosangela Bazzi e da questi ultimi e dai rispettivi difensori» sono state le parole pronunciate dal presidente della Corte di Appello di Brescia, Antonio Minervini.
Si chiude così il processo di revisione che si è aperto l’1 marzo scorso a Brescia. La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, questa mattina, aveva auspicato l’accoglimento di almeno alcune delle presunte nuove prove, in particolare l’avvocato Fabio Schembri sperava che la Corte riaprisse il caso sulle circostanze della morte di Valeria Cherubini, la moglie di Mario Frigerio, trovata morta in casa sua. Secondo la ricostruzione della difesa l’aggressione mortale sarebbe avvenuta nella mansarda della famiglia Frigerio, rendendo quindi incompatibile la partecipazione di Rosa Bazzi e Olindo Romano alla strage, visto che la donna era ancora viva quando i primi soccorritori erano entrati nella palazzina del ghiaccio, al civico 25 di via Diaz, l’11 dicembre di 17 anni fa.
Ore 14.51: l’attesa prosegue
In aula sono tutti presenti, ma ancora la corte non è rientrata
Ore 14.37: arriva il Procuratore generale
In aula anche il procuratore generale e l’avvocato generale.
Ore 14.34: Sentenza attesa entro dieci minuti
La Corte dovrebbe uscire dalla camera di consiglio per le 14.45
Ore 14.25: L’attesa continua
Gli avvocati sia dei condannati che delle parti civili sono già tutti in aula, ma ancora non si hanno notizia sulle tempistiche della lettura del dispositivo da parte della Corte.
Ore 13.52: Olindo Romano: «Ci spero davvero»
«Io ci spero davvero nella revisione». In una pausa dell’udienza a Brescia, l’ex netturbino Olindo Romano ha rivelato ai suoi legali di credere in un nuovo processo per lui e la moglie Rosa Bazzi.
Ore 13.45 - C’è attesa per la decisione
Quando la Corte d’Appello rientrerà in aula dopo la camera di consiglio, potrà o emettere una sentenza dichiarativa di inammissibilità della revisione o un’ordinanza di ammissione delle asserite nuove prove.
Ore 10.12 - La corte si ritira: «Prima delle 14 non ce la facciamo»
Ore 10.11 - Le parti civili: «Anche noi non replichiamo»
Niente repliche anche da parte delle parti civili della famiglia Frigerio e della famiglia Castagna.
Ore 10.10 - Procura generale: “Non replichiamo”
Il procuratore generale: «Abbiamo deciso di non replicare, non tanto perché non ci siano motivi, ma abbiamo ritenuto che a quattro mesi di distanza dall’inizio di questa udienza sia giunto il momento di dare la parola ai giudici»
«Siamo certi che voi in questi mesi abbia letto i documenti, sarebbe anche irrispettoso tornare sulla questione. Concludiamo solo chiedendo che ci sia una dichiarazione di inammissibilità»-
Ore 10.07 - In aula anche i coniugi Romano
I due coniugi Romano sono in aula
Ore 10.06 - Entra la Corte
Inizia l’udienza
Ore 9.36 - Pochi cronisti e poco pubblico
.Meno pubblico e pochi cronisti. Quella potrebbe essere l’udienza cruciale per le sorti della richiesta di revisione della strage di Erba, paradossalmente è anche quella che riscuote meno interesse nell’opinione pubblica e nella stampa.
Ore 9.30 - I figli di Frigerio: «Speriamo che oggi finisca tutto»
I figli di Mario Frigerio, sopravvissuto alla strage di Erba che divenne teste principale nel processo, «sperano che tutto ciò oggi abbia una fine, perché non ne possono più». A spiegarlo è il loro avvocato di parte civile arrivando in tribunale a Brescia dove al momento non c’è la fila di curiosi che si era formata per assistere alle scorse udienze.
Ore 9.20
L’udienza inizierà alle 10: un giudice è rimasto bloccato nel traffico in autostrada
Gli scenari possibili
Questi gli scenari possibili. I giudici potrebbero uscire dalla camera di consiglio e dichiarare l’inammissibilità della richiesta di revisione. Così fosse, il processo non si aprirebbe neppure e i difensori dei coniugi Romano avrebbero come unica chance il ricorso in corte di Cassazione.
Oppure i giudici potrebbero accogliere in tutto o in parte l’istanza di revisione del processo di Erba. In questa seconda ipotesi, la Corte dovrà indicare quali asserite nuove prove dovranno essere discusse rinviare l’udienza, verosimilmente dopo l’estate. Com’è noto difesa e sostituto pg Tarfusser puntano a smontare tre prove alla base della condanna: le confessioni, il riconoscimento di Olindo Romano ad opera di Mario Frigerio, la macchia di sangue di Valeria Cherubini trovata sull’auto del netturbino di via Diaz. Logica vorrebbe che, in caso di accoglimento dell’istanza, i giudici procedessero alla revisione di tutte e tre le prove. Qualora venissero ammesse asserite nuove prove solo su uno dei tre elementi, difficilmente alla fine si potrà arrivare a un ribaltamento delle sentenze.
I giudici potrebbero anche decidere di disporre la liberazione dei due coniugi, qualora dovessero valutare particolarmente consistenti e fondate le asserite nuove prove presentate dalla difesa. Oggi l’ardua sentenza (anzi: ordinanza).
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