Tanti anziani, poche dosi
Como è stata penalizzata
Vaccini distribuiti per numero di residenti e non per fasce d’età. La Regione: «Colpa del governo». Ats: «A giorni ne avremo moltissimi»
La nostra provincia è stata penalizzata nella distribuzione dei vaccini Pfizer in ragione delle tante Rsa comasche. Le riserve sono al limite, c’è il rischio di bloccare le prime dosi agli over 80 e proseguire solo con i richiami. Ora però, assicura l’Ats Insubria, stanno per arrivare dei quantitativi di vaccino tali da coprire entro tre settimane tutti gli over 80 e tutti gli allettati.
Il pasticcio
Como è una delle province lombarde più in ritardo sulle vaccinazioni ai grandi anziani, l’Ats Insubria, che comprende anche Varese, è l’ultima a livello regionale. Secondo l’assessorato al Welfare della Regione il motivo di queste lentezze è da imputarsi al governo che ha deciso di distribuire le dosi di Pfizer in base al totale della popolazione e non agli anziani residenti.
Già a febbraio l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti chiedeva di passare ad una più puntuale distribuzione. «Una regione con un numero maggiore di ultra 80enni o di persone con particolare fragilità – ha detto Moratti - si trova in una condizione diversa rispetto ad altre». Nel bacino dell’Asst Lariana ci sono 56 Rsa, 5mila ospiti e altri 4mila operatori vaccinati nella prima fase con Pfizer. Ricordando che le prime consegne di AstraZeneca, per i lavoratori socio sanitari inizialmente sotto ai 55 anni, sono arrivate solo a febbraio inoltrato. Tra over 80 e ospiti delle Rsa l’Asst Lariana deve coprire 49.112 anziani, l’Asst Sette Laghi a Varese 40.862. Ecco spiegato il perché del ritardo delle vaccinazioni comasche rispetto alle vaccinazioni nel varesotto. O almeno, questa è una parte della spiegazione.
Perché ci sono comunque altre province lombarde con un tasso di anziani da coprire anche più alto e che nonostante ciò sono partite più rapidamente. Inoltre occorre dire che i nostri ospedali pubblici, con un crescente numero di malati Codiv da curare, sono stati i soli veri protagonisti ad oggi della campagna vaccinale. «Abbiamo ricevuto garanzie dell’arrivo massiccio di dosi Pfizer e Moderna – ha detto ieri Giuseppe Catanoso, il direttore sanitario dell’Ats Insubria – un quantitativo davvero imponente che ci permetterà entro la prima parte di aprile di vaccinare tutti gli over 80 e coprire anche i malati allettati a domicilio».
Dosi a domicilio, l’esperimento
«È stato raggiunto un nuovo accordo con i medici di famiglia e le cooperative dei medici - ha spiegato Maria Cristina Della Rosa, dirigente di Ats Insubria – per avviare, dopo poche sperimentazioni, le vaccinazioni domiciliari in maniera sistematica. Nel comasco dopo alcune vaccinazioni agli allettati di Appiano e dopo 110 soggetti raggiunti ad Albavilla siamo pronti per andare a regime. Ai tutti medici stiamo inviando una comunicazione avendo l’aiuto di molti sindaci e amministrazioni. Polizia locale, associazioni di volontariato e di pronto soccorso supporteranno le équipe, per prendere in consegna le dosi preparate dalle Asst ed andare di casa in casa». Sono circa 3.500 in totale gli allettati comaschi.
S.Bac.
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