Tornano le polemiche per il progetto di impianti sciistici sul San Primo: «Ma è l’unico modo per salvaguardarlo»

Bellagio Il sindaco Angelo Barindelli difende il progetto che prevede massicci investimenti. Le associazioni ambientaliste rilanciano: presentata in Parlamento un’altra interrogazione

Rimane alta l’attenzione sul (discusso e contestato) progetto di rilancio del Monte San Primo attraverso - tra le altre cose - l’innevamento artificiale della pista baby. La progettazione è in corso e a disposizione ci sono 5milioni di euro, come più volte annunciato dalla stessa Regione.

Ma sono in molti a contestare questa idea, diventata argomento di conversazione e dibattito anche sugli organi televisivi di informazione. Nel frattempo è arrivata anche la seconda interrogazione in Parlamento, presentata dal parlamentare Devis Dori di “Alleanza verdi e sinistra”.

Ancora prima era stata presentata una interrogazione del parlamentare Tino Magni in cui si scriveva di un progetto altamente negativo, mentre in consiglio comunale a Magreglio era arrivata una interrogazione della minoranza. Nei giorni scorsi, in un’intervista su Rai 1, il sindaco di Bellagio Angelo Barindelli ha invece ribadito la volontà di procedere con il progetto, ritenuto necessario per un rilancio di tutta l’area alle pendici del monte dove ci sono diversi edifici in stato di abbandono. Sull’altro fronte continua poi naturalmente la battaglia del “Coordinamento Salviamo il Monte San Primo” che ha raccolto circa cinquecento firme in queste prime settimane.

Alta tensione

Insomma, come detto, l’attenzione rimane altissima e si attende la discussione alla camera dell’atto presentato da Dori, scrive l’interrogante facendo la storia recente del progetto: «Il Monte San Primo è la montagna più alta del Triangolo Lariano con i suoi 1.685 metri e costituisce uno dei promotori di maggior pregio paesaggistico della zona, il 25 luglio 2019 è stato presentato un progetto per la riqualificazione turistica dalla Comunità montana. Dopo che la gara è andata deserta il 19 maggio 2022 ha promosso l’accordo di rilancio economico sociale e territoriale finalizzato alla realizzazione degli interventi compresi nel progetto: «Oltre Lario: Triangolo Lariano meta dell’outdoor», individuando opere tra cui l’impianto di innevamento artificiale e un parcheggio per autoveicoli».

Continua poi Dori: «Numerose associazioni ambientaliste e i cittadini hanno più volte manifestato la loro contrarietà, preoccupati dalle ripercussioni che lo sfruttamento intensivo del comprensorio a fini turistici potrebbe comportare in termini di compromissioni di ambiente naturale similmente a quanto verificatosi in altre zone del paese, da ultimo a Ischia. L’impatto ambientale del progetto come ideato è altamente negativo poiché andrebbe incrementare la cementificazione e antropizzazione di un territorio con un impianto di innevamento artificiale che porterebbe un notevole dispendio d’acqua e di energia. Si chiede quindi se i ministeri interrogati intendano vincolare il mantenimento del finanziamento ministeriale di 3 milioni di euro alla realizzazione di interventi di riqualificazione di natura strettamente ecosostenibile».

I gruppi

Il circolo ambiente e l’area Alpi, tra le 30 associazioni del Coordinamento Salviamo il Monte San Primo, con il suo presidente Roberto Fumagalli spiega: «Abbiamo fatto partire una raccolta firme sul testo preparato dal coordinamento e per ora abbiamo raccolto circa 500 firme, l’intenzione con le temperature meno rigide e di fare anche dei banchetti per la raccolta. A testimoniare la bontà della nostra battaglia anche la poca neve».

Angelo Barindelli, sindaco Bellagio rimarca invece: «Il San Primo non corre alcun pericolo, le nostre proposte sono tutte finalizzate alla sua salvaguardia. Le interrogazioni sono indotte da alcune associazioni contrarie a progetti che per ora neppure ci sono, ci potrebbe essere un grave danno al territorio se si perdesse il finanziamento».

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