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Tubercolosi a Erba, tre test positivi su 64
Il caso I controlli su studenti e insegnati della media Puecher: ora esami di secondo livello. «Non significa che sono malati». E ieri le analisi su bambini e professori che erano assenti venerdì
Ats Insubria ha riscontrato tre casi di positività alla tubercolosi su 64 fra studenti e insegnanti testati alla scuola media Puecher. Ieri mattina gli operatori sanitari dell’Agenzia sono tornati nella struttura di via Majnoni per sottoporre al test di Mantoux altri studenti e docenti che non erano presenti a scuola nella giornata di venerdì, quando è partita l’attività di sorveglianza. I positivi verranno sottoposti a ulteriori esami con specialisti pneumologi.
Il primo caso di tubercolosi è stato riscontrato all’inizio della scorsa settimana in un alunno che frequenta la scuola media del centro. Giovedì pomeriggio alcune famiglie di studenti considerati contatti stretti sono state avvertite che la mattina successiva, a scuola, sarebbero arrivati gli operatori di Ats Insubria per effettuare i test.
La profilassi
A quel punto si è avuta la conferma delle voci che giravano da giorni, poi ufficializzate la mattina successiva con un comunicato da parte della dirigente scolastica Rosa Angela Muni e dell’Agenzia. Il test prevede l’inoculazione di una piccola dose di tubercolina, 72 ore dopo si valuta l’eventuale reazione: ieri sono arrivati i risultati dei test effettuati venerdì.
«Sono stati testati 64 tra studenti e insegnanti e sono risultate positive tre persone per le quali sono previsti gli esami di secondo livello, concordati con gli specialisti pneumologi della Asst Lariana» ha fatto sapere Ats Insubria nel tardo pomeriggio di ieri. «Si ribadisce ancora una volta che la positività alla Mantoux non è indice di patologia ma semplicemente che la persona è venuta in contatto con il micobatterio».
Ora, continua l’Agenzia, «saranno gli specialisti pneumologi a stabilire l’eventuale profilassi in base ai risultati degli esami e dell’anamnesi. La tubercolosi è una patologia ancora presente nel nostro territorio, è curabile con gli antibiotici specifici e le persone che rispondono con beneficio alla terapia possono, nel giro di un paio di settimane, frequentare la comunità».
I timori
Ieri, ha spiegato poi la preside Muni, «sono stati effettuati altri test su bambini e professori che erano assenti venerdì, il giorno in cui gli operatori sanitari hanno avviato i protocolli che riguardano i contatti stretti». In questo caso i risultati arriveranno nella giornata di giovedì, anche se il numero di test sarebbe inferiore rispetto ai 64 della prima tornata.
Tra i genitori resta la preoccupazione. Qualcuno nei giorni scorsi ha tenuto a casa i figli, altri si sarebbero rivolti a strutture private per effettuare un test. Ats Insubria, in ogni caso, ha precisato già venerdì che l’attività scolastica può proseguire regolarmente attuando «le consuete misure di sanificazione e di frequente areazione degli ambienti».
Le famiglie, che hanno saputo solo nel tardo pomeriggio di giovedì della presenza di un caso di tubercolosi, avrebbero voluto essere avvertite prima: le voci giravano infatti da giorni e alcuni docenti si presentavano in classe con la mascherina.
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