Un anno fa l’omicidio del maresciallo di Asso: «Ha dato la sua vita per la patria»
Il caso La messa in ricordo di Doriano Furceri, comandante della stazione dei carabinieri. La vedova: «Perdita immensa». Il comandante Colizzi: «Non è facile trattenere le emozioni»
«Un eroe dei giorni nostri». Così il sindaco di Asso Tiziano Aceti ha definito il maresciallo Doriano Furceri ricordato ieri nella messa in parrocchiale - la stessa dove è stato celebrato il funerale del comandante della stazione dei carabinieri - a un anno dalla scomparsa.
L’Arma dei carabinieri provinciale e regionale si è trovata ad Asso per ricordare il maresciallo ucciso in caserma dal brigadiere Antonio Milia nella tragedia del 27 ottobre 2022. Furceri aveva 58 anni. Ieri alle 10,30 ieri in parrocchiale la messa officiata dal cappellano militare fra Cesare Bedognè e da don Mario Morstabilini - fratello del parroco di Asso, Giuseppe - normalmente in missione in Camerun in questi giorni in Italia per motivi personali. Presenti tutte le alte cariche dell’Arma: dal comandante regionale Giuseppe de Riggi al comandante provinciale Giuseppe Colizzi. C’erano anche il questore e il prefetto.
Continuiamo a pregare
Il cappellano ha rimarcato come «due famiglie, quella di Furceri e quella dei carabinieri siano in questo istante unite in preghiera dopo un momento di dolore. Quanto è successo è una tragedia che ci ha uniti molto e molto abbiamo pregato e continuiamo a pregare – ha spiegato fra Cesare - In questo momento qualcuno non abituato a frequentare la chiesa è presente tra noi, perché un uomo ha dato la sua vita per la patria. Ringrazio don Giuseppe Morstabilini che ci ha fatto sentire questa chiesa come casa nostra».
Il sindaco Aceti era presente con tutti i colleghi o i loro delegati dell’area di competenza della caserma di Asso: «È trascorso un anno da una notte che nessuno potrà dimenticare. Mi piace ricordare Doriano Furceri solo con nome e cognome, tralasciando il grado e concentrarmi così sulla personalità di un uomo. Dal suo arrivo è nata tra noi una profonda simpatia. Da sindaco e da uomo ricordo la persona dal carattere generoso e schietto, i modi gentili, lo spirito di attenzione per gli altri. Furceri è un eroe dei giorni nostri».
Dolore e ricordo
Il comandante provinciale Colizzi ha espresso: «ringraziamento alle autorità presenti. Sentiamo la loro vicinanza e della comunità, ringraziamo le amministrazione dei paesi seguiti dalla caserma di Asso. Non è facile trattenere le emozioni in questo frangente. In questo momento voglio fare un plauso ai figli e alla moglie di Furceri che hanno affrontato in modo straordinario questo momento, con la compostezza e la fierezza dei carabinieri. Ringrazio gli uomini della stazione di Asso che hanno fatto il loro dovere rassicurando la cittadinanza: hanno fatto quanto avrebbe chiesto il loro comandante. C’è un tempo per il dolore e un tempo per il ricordo, sobbarchiamoci quel dolore assieme e consentiteci di continuare ad essere vicini alla vostra famiglia».
Patrizia Aquilino, vedova del comandante sentita da La Provincia ha spiegato: «Non ho molte parole da dire. Per noi l’Arma è stata una famiglia in questo anno, abbiamo poi sentito la vicinanza di molte persone. È una perdita immensa per una famiglia, per me e i miei figli».
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