Un comasco a bordo dell’Amerigo Vespucci: «Mi occupo di condotta della nave e comunicazioni con altre imbarcazioni»
La storia Tommaso Cinacchi, 23 anni, sta navigando intorno al mondo sul veliero più invidiato del Paese: «Anni di formazione nella Marina, ne valeva la pena»
L’Amerigo Vespucci, orgoglio e vanto della Marina Militare Italiana, storica ed iconica nave scuola, sta compiendo in questi mesi il giro del Mondo. È partita il primo luglio del 2023 dal porto di Genova e dovrebbe rientrare in Italia il 26 febbraio 2025 toccando cinque continenti e attraversando tre oceani.
Il veliero, varato nel febbraio del 1931, è alla seconda circumnavigazione del globo a vent’anni dalla precedente e vede un giovane di Magreglio, Tommaso Cinacchi, 23 anni, tra i membri dell’equipaggio. Per il giovane un’esperienza incredibile nata da una ”folgorazione” nata alla Fiera Young di Erba quando visitò uno stand delle Forze Armate e decise di chiedere informazioni: da un paesino montano fino al giro del mondo sulla nave più bella che esista.
Tanta esperienza
Tommaso ha già una importante esperienza alle spalle: «Ho cominciato la carriera in Marina come “Volontario in Ferma Prefissata” di un anno nel ruolo Corpi Equipaggi Militari Marittimi. Una volta completato il corso di tre settimane a Mariscuola a Taranto, ho avuto la mia prima destinazione a La Spezia sulla Nave Caio Duilio; successivamente ho fatto richiesta di prolungare la ferma di un anno e sono stato spostato all’Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia. Ho studiato per il concorso da Volontario in Ferma Prefissata di 4 anni che ho vinto e, dopo un corso di 8 mesi a Mariscuola - dove ho ricevuto la categoria Segnalatore - sono stato destinato a La Spezia sulla nave Luigi Rizzo. Dopo un anno di servizio, ho fatto richiesta per partecipare alla seconda parte del giro del mondo sulla nave Amerigo Vespucci».
Sulla Vespucci, Tommaso si occupa di comunicazione: «In quanto Segnalatore, i miei compiti sono legati alla condotta della nave e alle comunicazioni ottiche e tattiche con altre imbarcazioni. In particolare, la mia categoria, si occupa di disegnare la rotta che la nave deve seguire per raggiungere la sua destinazione; di effettuare il controllo della posizione della nave sulla carta nautica in utilizzo in quel momento; delle comunicazioni sulla rete “tattica” con altre navi nelle vicinanze o comunicazioni in chiaro con le navi mercantili; delle comunicazioni a bandiere o con segnali morse a lampi di luce con altre navi. Sono molto emozionato per l’esperienza che sto vivendo. Da quando ho scoperto la Marina è sempre stato il mio sogno imbarcarmi sulla Vespucci ed esserci riuscito, mentre è impegnata nel giro del mondo, è ancora più eccitante. Un sogno che diventa realtà».
Una vita diversa
Una scelta molto forte quella di entrare in Marina: «Sono entrato dopo aver visitato uno stand della Forza Armate presente alla fiera “Young” ad Erba e ne sono rimasto incuriosito. Come mi dissero allora, è una vita che offre molte emozioni e nuove esperienze, soprattutto per me che, venendo da un paesino di montagna non so quasi niente di arte marinaresca. Ci sono periodi in cui si rimane lontani da casa per molto tempo. Nonostante ciò, da quando ho deciso di fare questa vita, non ho avuto rimpianti di alcun genere: è un’esperienza unica per un “montanaro” come me. Sto conoscendo aree del mondo che non sarei mai riuscito a visitare e sto entrando in contatto con molti colleghi che, provenendo da diverse regioni italiane, mi permettono di conoscere le bellezze del mio Paese. Nel complesso mi trovo bene in Marina e la consapevolezza di far parte dell’equipaggio della Nave, su cui sono sempre voluto imbarcare, mi rende la persona più felice del mondo».
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