Urologia a Gravedona: per le urgenze bisogna andare a Como
Sanità L’annuncio del direttore sanitario Maggioni: «Servizio sospeso fino al 7 gennaio». Sono rimasti solo tre professionisti
All’ospedale di Gravedona mancano gli urologi, le urgenze del lago devono andare fino al Sant’Anna.
La direzione dell’ospedale Moriggia Pelascini ha diffuso una nota rivolta agli altri enti sanitari circa la momentanea carenza d’organico nel reparto di urologia. Senza un servizio capace di trattare le emergenze a Menaggio il presidio verso cui le ambulanze devono dirigersi è quello di Como.
«A seguito delle dimissioni dal servizio di un gruppo significativo di urologi – si legge nella comunicazione firmata dal direttore sanitario di Gravedona Pierpaolo Maggioni – l’unità operativa risulta adesso composta da soli tre medici. Tale numero rende impossibile il mantenimento non solo di una guardia attiva, ma anche di un servizio di doppia reperibilità sulle 24 ore. Pertanto siamo costretti a sospendere tale servizio dal 16 dicembre al 7 gennaio».
La situazione
Resta la disponibilità di specialisti tra le 8 e le 16, i bisogni di cura differibili possono attendere l’arrivo dell’urologo di turno il giorno seguente, ma nel periodo delle festività l’ospedale chiede di non inviare notte e giorno pazienti con emergenze urologiche. «Al termine del periodo indicato – scrivono i vertici di Gravedona ad Areu e all’Asst Lariana - sarà cura della direzione comunicare se il servizio potrà essere ripreso o se si renderà necessario prolungare ulteriormente la sospensione». La speranza è riuscire ad assumere in fretta nuovi medici.
Le prospettive
«L’ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona chiede di sospendere dal 16 dicembre al 7 gennaio l’invio di pazienti con emergenze urologiche – questa è invece la nota diffusa dalla direzione aziendale dell’Asst Lariana – salvo urgenze differibili che possono attendere. Quindi in caso di emergenza urologica presso il Pronto soccorso di Menaggio i pazienti dovranno essere inviati al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia».
Alcuni urologi, primario compreso, si stanno spostando da Gravedona verso l’ospedale di Erba. Gli investimenti fatti dalla nuova proprietà privata erbese stanno attraendo dal territorio un gran numero di specialisti. Il problema è che si vengono a creare così vuoti in altri ospedali.
Di fatto i vari nosocomi si contendono i medici se non direttamente le intere equipe, pronte a seguire le sorti dei più bravi direttori verso retribuzioni e orari considerati più vantaggiosi.
Gravedona avrebbe bisogno di un potenziamento anche del Pronto soccorso, per sostenere la domanda in arrivo da Menaggio, i cui reparti d’emergenza, dalla chirurgia all’anestesia, sono congelati o ridotti all’osso. Proprio all’Erba Rinaldi, senza più la possibilità di rinnovare i contratti con le cooperative che forniscono i medici a gettoni esterni, il Pronto soccorso dal 2025 è a rischio.
L’emergenza urgenza conta solo la primaria responsabile, ma non ci sono altri medici in servizio che possano giustificare la sopravvivenza del reparto.
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