«Vigili assenti». L’ira del comandante: «Leoni da tastiera»
Erba Giovanni Giglio interviene su internet e risponde a tono alle lamentele sull’operato degli agenti: «Prima di parlare informatevi»
Lo sfogo contro i «leoni da tastiera», la rivendicazione delle attività svolte dagli agenti per garantire la sicurezza degli erbesi. Il comandante della polizia locale, Giovanni Marco Giglio, ha risposto su Facebook alle critiche dei cittadini citando alcuni interventi effettuati nei giorni scorsi: «Prima di parlare e aprire la bocca, informatevi». L’intervento del comandante segue anni di polemiche sul tema della sicurezza.
Tutto nasce da un post comparso su Facebook nella serata di martedì. Una donna, che abita a pochi passi dalla stazione, lamenta una situazione difficile tra «tossici che urlano importunando la gente ad ogni ora per avere due euro» e che « ti insultano con bambini presenti», altri «che ti fischiano e fanno complimenti osceni». Segue la richiesta di pattuglie notturne in piazza Padania per far dormire sonni tranquilli ai cittadini.
Come sempre accade sui social network, tra i commenti si trova di tutto. Qualcuno parla dell’inutilità del presidio dei vigili in stazione, altri lamentano la solerzia degli agenti nel dare le multe, altri accusano il Comune di non curarsi della sicurezza. Una donna scrive: «Quale polizia locale? Ah sì, quella cosa inesistente…». Per Giglio, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
«Sono il comandante della polizia locale - scrive - quella cosa che avete definito inesistente. Faccio presente che l’ufficio in stazione è di media aperto tre pomeriggi alla settimana fino alle 19, forse non vi siete accorti. La notte non ci siamo perché non abbiamo un numero sufficiente di agenti per creare un terzo turno, gli unici comandi che dispongono del terzo turno sono quelli delle grandi città come Como, Lecco o Monza».
È solo l’inizio. «Visto che non facciamo niente, come dite voi tutti, faccio presente che proprio in questo momento ci stiamo occupando di un individuo che stanotte ha fatto il matto e ha proseguito questa mattina. Ma voi come al solito, leoni da tastiera, siete solo capaci di polemizzare senza sapere cosa realmente facciamo per la città».
L’individuo in questione, specifica il comandante, ha anche vomitato in comando «senza parlare delle urla, delle bestemmie e delle preghiere in arabo». A quel punto una cittadina fa presente che la lingua delle preghiere non conta e invita Giglio a farsi supportare dai carabinieri, ma l’epilogo è stato differente: «Abbiamo informato l’autorità giudiziaria per il fermo, la quale dopo accurata identificazione con rilievi dattiloscopici e fotografici ha disposto di lasciarlo in libertà».
Il comandante ha parlato di altri episodi avvenuti nella prima parte della settimana. «Ai signori tanto bravi a giudicare, faccio presente che martedì sera - mentre una pattuglia era impegnata alla Malpensata a tirar fuori dalla fontana un ubriaco - un’altra pattuglia stava effettuando l’autovelox in via Trieste: un marocchino non si è fermato all’alt, è stato inseguito e ha abbandonato l’automobile portando via la droga che trasportava».
Il tutto, conclude Giglio, «garantendo nel frattempo anche i servizi di assistenza all’uscita scuole e la gestione della viabilità».
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