Visite mediche: tanti arretrati
Liste d’attesa infinite

L’emergenza virus ha fatto saltare i tempi necessari per esami e controlli: in alcuni casi sono quadruplicati. Ci vuole un anno al Sant’Anna per l’estrazione di un dente. Attese lunghissime anche per un elettrocardiogramma

Al Sant’Anna tempi di attesa raddoppiati per un elettrocardiogramma, addirittura quadruplicati in via Napoleona. Per una visita neurologica se prima ci voleva un mese e mezzo ora ce ne vogliono più di cinque. E se si ha bisogno dell’estrazione di un dente bisogna aspettare un anno.

Le lunghe liste d’attesa per le visite e gli esami a Como erano un problema gigantesco già l’anno scorso. Dopo tre mesi di blocco, dovuto all’emergenza Covid, ospedali e ambulatori potrebbero presto esplodere.

Analisi, screening, ricoveri e perfino le operazioni chirurgiche sono state in larga parte rinviate e rimandate, con percentuali ben oltre la metà delle prestazioni. Anche i centri maggiori stanno riprogrammando i controlli saltati, lo sta facendo in questi giorni l’Asst Lariana. Ma ci vorranno mesi per recuperare il terreno perduto. Non bastasse, gli ospedali devono distanziare i pazienti dai 30 ai 60 minuti, pulizie e sanificazioni andranno a rallentare una macchina che già prima era lenta.

Sulle liste d’attesa già a gennaio dell’anno scorso, da queste colonne, l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera spiegava che: «Il sistema sanitario è a rischio collasso. Perché è cresciuta la popolazione anziana che ha un maggiore bisogno di essere seguita, perché le risorse in campo sono sempre meno adeguate, perché il numero dei medici e degli specialisti è insufficiente». I cittadini comaschi, arrabbiati, spesso hanno pagato di tasca propria i privati per evitare la coda. Nell’era post Covid tutti questi nodi verranno al pettine. Le ricette mediche con la scadenza urgente o breve ormai hanno uno scarso valore.

I tempi d’attesa ad aprile

Guardando i tempi d’attesa ad aprile pubblicate dall’Asst Lariana, per le strutture presenti in città e in provincia il confronto con l’anno scorso evidenza già dei rallentamenti. In alcuni casi anche clamorosi. Tempi più lunghi per una colonscopia, per un ecodoppler cardiaco, per un controllo dal geriatra e dal nefrologo.

Sembrano salvarsi le visite oncologiche, seguite da vicino anche durante l’emergenza e alcuni esami importanti come la pet, l’indagine della medicina nucleare.

Rinviati anche gli interventi

«La partita delle liste d’attesa vede più protagonisti – spiega l’Asst Lariana in una nota - l’Ats Insubria che dovrà esercitare compiutamente una preziosa funzione di committenza diretta alle strutture sanitarie lariane, sia pubbliche che private accreditate per governare il fenomeno della domanda sanitaria territoriale. L’appropriatezza prescrittiva e certamente l’organizzazione di Asst Lariana pronta a fare la sua parte e ad ottemperare con il necessario rigore alle indicazioni regionali».

Non è una questione che riguarda solo l’Asst Lariana, sia chiaro, i chirurghi al lavoro al Valduce e al Fatebenefratelli di Erba hanno spiegato che a parte le emergenze tra il 70% e l’80% degli interventi tra marzo e aprile è stato rimandato. A livello nazionale si stima che siano stati rinviati il 97% dei disturbi a orecchio, naso, bocca e gola, la stessa percentuale dei disturbi metabolici e nutrizionali, il 94% dei problemi all’apparato riproduttivo maschile, il 93% dei disturbi della pelle, ma anche sistemi cruciali come quello cardiocircolatorio hanno una quota di evaso pari al 56%.

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