Zehra, uccisa da un taxi in Turchia: «Stava per aprire un altro bar ad Alzate»
Cantù Ieri i funerali della donna, vittima di un terribile incidente in vacanza con i parenti. Il racconto di un suo collega: «Il suo obiettivo era gestire un locale insieme alla famiglia»
Una vita fatta di sogni e progetti lavorativi e familiari che si sono spezzati in un tragico incidente: Zehra Özcan Yolaçan, 43 anni, morta giovedì in Turchia, sua terra d’origine, dove si trovava nel primo giorno di vacanze, aveva in progetto, come raccontano amici e conoscenti commercianti del centro commerciale di Anzano, di aprire un bar nella vicina Alzate Brianza.
Da anni Zehra gestiva il bar del centro commerciale di Anzano, dove sorge anche il supermercato Bennet: sempre col sorriso, come ricordano i colleghi e i clienti abituali, grande lavoratrice. Svolgeva il suo lavoro davvero con passione e con dedizione.
E nel futuro, una nuova sfida, era dietro l’angolo: i colleghi commercianti e chi la conosceva sono sotto choc per l’accaduto e stentano ancora a credere di non rivederla più.
Raccontano che già nelle prossime settimane, nel mese di settembre, era in dirittura d’arrivo una nuova sfida per lei e per la famiglia: avrebbero dovuto rilevare il bar che si trova poco distante da Anzano del Parco, sulla rotatoria principale della statale Briantea, nella vicina Alzate Brianza.
Zehra risiedeva con la famiglia a Cantù. Il nuovo lavoro l’avrebbe portata ancora più vicino a casa: Alzate e Cantù sono infatti molto vicini. Purtroppo un sogno infranto a causa di un tragico incidente in una località marittima del Mar Nero, dove si trovava in vacanza con la famiglia.
Dalla Turchia emergono ulteriori dettagli su quanto è accaduto. La donna e i suoi familiari si trovavano nella località di Zonguldak, zona marittima turca che si affaccia sul Mar Nero. Una tragica e fatale carambola di mezzi ha causato la tragedia: una manovra azzardata di un grosso camion e un taxi che ha perso il controllo ed è piombato sulla famiglia, che passeggiava lungo il marciapiede in un momento di svago e relax durante le vacanze nella terra di origine. Il mezzo e i feriti sono caduti nel ruscello sottostante.
Il marito e la figlia, insieme a un’altra parente, secondo una prima ricostruzione, sono rimasti feriti nel gravissimo incidente, mentre per la barista non c’è stato nulla da fare. E’stata soccorsa e trasportata in ospedale, dove sarebbe deceduta poco dopo il suo arrivo. Il figlio maggiore si trovava in Italia e, appena ricevuta la notizia, si è precipitato in Turchia.
Le condizioni del marito della barista e della figlia minore, anch’essi feriti gravemente nell’incidente, sembra che siano stabili e non sarebbero in pericolo di vita.
Il decesso di Zehra ha sconvolto Anzano e Cantù e anche le terre della Turchia dalla quale proveniva: sui social tanti i messaggi di cordoglio e soprattutto di incredulità per la giovane vita di una donna e una mamma, stroncata all’improvviso. La barista era originaria di Çatalzeytin, altra località marittima nella Turchia settentrionale, sempre sul Mar Nero.
I funerali sono stati celebrati ieri, sabato alle 10 agosto, presso la Moschea Yarma del quartiere Elmatepe, non distante dal luogo dove è avvenuto l’incidente mortale, seguendo la preghiera ikindi. E’ stata sepolta nel cimitero dopo la preghiera funebre. Ad Anzano e a Cantù, tra chi la conosceva, restano lo sgomento e l’incredulità per questa tragedia.
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