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(Foto di bartesaghi)
Erba Il finanziamento statale va speso entro il 2025. Si studieranno 17 progetti, dai lavori pubblici al digitale. La figura scelta sarà assunta a tempo indeterminato
Il Comune di Erba cerca un dirigente ad hoc per gestire e spendere tutti i soldi ricevuti attraverso il Pnrr, che si tratti di lavori pubblici piuttosto che di transizione digitale.
Se un tempo la preoccupazione dell’ente era recuperare i fondi per realizzare i progetti, oggi il problema è riuscire spendere bene e nei tempi previsti gli oltre 6 milioni di euro stanziati dallo Stato a beneficio della città per la ripresa post-Covid.
L’avviso di selezione è stato deliberato dalla giunta di Mauro Caprani nei giorni scorsi. Formalmente si tratta di riempire la casella lasciata vuota dall’ex dirigente ai lavori pubblici Domenico Martini, che si è trasferito in un altro ente dal primo gennaio 2023: l’amministrazione ha deciso di raddoppiare, assumendo al posto di Martini due dirigenti a tempo determinato. Uno si occuperà dell’area servizi al territorio in generale, con un occhio di riguardo a edilizia privata e urbanistica, il secondo guiderà il nuovo “settore attuazione progetti Pnrr” con particolare attenzione ai lavori pubblici e alla digitalizzazione.
La selezione è aperta in via prioritaria per il personale che già opera a Palazzo Majnoni: se venissero promossi due dipendenti comunali, alla fine la spesa per due dirigenti temporanei non sarebbe superiore a quella per un maxidirigente a tempo indeterminato.
A colpire è la scelta di dedicare una posizione dirigenziale all’attuazione del Pnrr. «Il Comune ha ricevuto molti fondi negli anni passati - ricorda l’assessore ai lavori pubblici Paolo Farano - a partire da quelli per la riqualificazione di Villa Ceriani a Crevenna, l’opera più onerosa. Serve una persona che sappia gestire bene questi milioni, rispettando i parametri e le tempistiche previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. In prospettiva sarà una figura importante anche per i bandi di finanziamento a cui parteciperemo nei prossimi anni».
C’era un tempo in cui i Comuni, a partire da Erba, avevano moltissimi progetti nel cassetto ma le casse vuote per realizzarli: l’amministrazione partecipava a bandi regionali e statali, spesso senza successo.
Poi è arrivato il Covid, che ha portato con sé una valanga di soldi per stimolare la ripresa sui territori: per il solo Comune di Erba si parla di 6.057.382 euro da spendere tra il 2023 e il 2025. Farlo nei tempi previsti può essere difficile senza una persona che se ne occupi da mattina a sera.
Nella stessa delibera che istituisce la figura del dirigente all’attuazione del Pnrr si parla di 17 interventi legati a questi fondi: si va dalla riqualificazione di Villa Ceriani all’efficientamento energetico di scuole, edifici comunali e palestre, senza contare la messa in sicurezza dei viadotti urbani.
E poi c’è il capitolo digitalizzazione, sempre legato a stretto filo ai finanziamenti del Pnrr. Si tratta di attivare i pagamenti digitali, migliorare l’esperienza di navigazione del sito, inventare nuovi canali di comunicazione immediata con la cittadinanza e di mettere in sicurezza i dati con una piattaforma cloud.
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