
Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 21 Febbraio 2025
Abusi su un minore da avviare al lavoro Condannati moglie e marito canturini
Tribunale Cinque anni e otto mesi a lei e quattro a lui. Vittima un ragazzino di 15 anni. La vittima oggetto di palpeggiamenti e atti sessuali, oltre a essere costretto ad assistere
Nella scuola che frequentava, era stato organizzato un incontro per parlare ai ragazzi dell’istituto di bullismo. Il ragazzo, che all’epoca dei fatti di cui stiamo per scrivere non aveva ancora compiuto 16 anni, quando si era trovato davanti ad un modulo da compilare raccontando eventuali suoi problemi aveva aggiunto a penna, di proprio pugno, di essere stato vittima di un abuso sessuale.
Quando i professori avevano ritirato l’elaborato, erano rimasti con la bocca aperta, cercando subito di approfondire di cosa si trattasse. Era iniziata in questo modo una indagine, poi coordinata dal pubblico ministero Antonia Pavan con i carabinieri della Tenenza di Mariano Comense, che aveva portato allo scoperto un incredibile giro di abusi su un ragazzino minorenne da parte di una coppia (marito e moglie) di Cantù presso cui il giovane aveva lavorato qualche mese prima come apprendista.
Gli episodi nel retrobottega
Di questa storia non possiamo riferire molti particolari, a tutela dell’anonimato della vittima delle violenze che sono state inquadrate anche come abusi di autorità da parte di marito e moglie, che del resto erano i «datori di lavoro» del giovane che era tuttavia costretto a subire – nel retrobottega e anche in altre situazioni – atti sessuali di ogni genere.
Pena più pesante alla donna
Il fascicolo proprio in queste ore è finito di fronte al giudice dell’udienza preliminare, chiamato a decidere in merito ad una sentenza con il rito abbreviato, quindi anche con lo sconto di un terzo della pena previsto proprio per questa scelta processuale fatta dalla difesa.
Entrambi i coniugi sono stati condannati: la moglie, 55 anni di Cantù, quella che sarebbe stata la più attiva nelle molestie sessuali al ragazzino quindicenne, è stata condannata a 5 anni e 8 mesi, mentre il marito (62 anni sempre di Cantù) ha rimediato 4 anni. Le motivazioni che hanno portato a questo dispositivo non sono ancora note e verranno depositate nelle prossime settimane.
I fatti sarebbero avvenuti in un periodo compreso tra l’inizio dell’anno 2021 e l’estate, prima cioè che il ragazzino riprendesse la scuola dove poi, in quel test sul bullismo, aveva raccontato quanto gli era accaduto nel corso della sua esperienza lavorativa.
Il quindicenne era finito in quel negozio del Canturino perché il padre aveva chiesto a marito e moglie (che conosceva) un aiuto per avviarlo al lavoro, dopo un po’ di problemi avuti sui banchi e con i libri. Gli abusi, secondo quanto ricostruito, sarebbero avvenuti in diversi ambiti (nel magazzino dell’attività della coppia, nello spogliatoio, in auto), condotti principalmente dalla moglie che si denudava, palpeggiava il ragazzino e compiva con lui atti sessuali.
Le contestazioni al marito sono state minori, raggruppate principalmente in un rapporto a tre avvenuto nel mese di giugno del 2021 con il ragazzo minore che era stato a loro presentato «per ragioni di vigilanza e di custodia», nell’ambito del «lavoro al negozio» che nella speranza del padre avrebbe dovuto avviarlo ad una formazione professionale.
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