Aggredito e torturato, l’accusa è di tentato omicidio
Erba L’uomo di 32 anni arrestato sara interrogato in carcere nelle prossime ore. La vittima resta in ospedale
Si aggrava la posizione dell’uomo finito nel carcere del Bassone in quanto sospettato di essere l’autore – o uno degli autori – di un brutale pestaggio avvenuto a Erba con un uomo abbandonato poi nudo e in gravi condizioni lungo la via Milano. Nei guai era finito Ayoub Louza, 32 anni, marocchino residente a Erba che si era spontaneamente presentato al cospetto dei carabinieri di Erba ma per raccontare un’altra versione dei fatti rispetto a quella ricostruita dalla procura e dai militari dell’Arma, ovvero di essere lui la vittima e non il carnefice. Il pm Michele Pecoraro la pensa però in modo differente, tanto da contestargli non solo – come già si sapeva – il reato di tortura e di violenza sessuale, ma anche quello di tentato omicidio.
L’interrogatorio dell’arrestato, che sarà chiamato a fornire la propria versione di fronte al giudice delle indagini preliminari, è fissato per le prossime ore. La parte offesa è ricoverata al Sant’Anna, non ancora in grado di essere sentita dagli inquirenti. Si tratta di un connazionale dell’arrestato di 61 anni, senza fissa dimora, molto conosciuto dalle forze dell’ordine. Secondo quanto avrebbe riferito agli inquirenti dopo essere stato scaricato nudo in mezzo alla strada, con una scritta a pennarello sulla schiena («Drogo le persone» ed altre parole che non possono essere riportate), era stato in precedenza minacciato di morte, picchiato con una bottiglia di vetro e anche con un bastone, letteralmente sfigurato in volto e pure torturato.
Il punto del barbaro pestaggio, per cui la procura come detto è arrivata a contestare il tentato omicidio e non le lesioni, è all’interno di uno stabile abbandonato in via Lambrone. Quando i carabinieri sono arrivati nel punto indicato per un sopralluogo, per terra hanno trovato sangue e poco lontano anche dei documenti e degli effetti personali riconducibili alla vittima. Al vaglio dei militari dell’Arma c’è anche il movente dell’aggressione, che sarebbe riconducibile ad un presunto debito di droga non saldato ma anche su questo punto sono attese ulteriori verifiche quando sarà possibile ascoltare il ferito.
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