Cronaca / Como città
Lunedì 30 Dicembre 2024
Alle serre di Villa Olmo restano gli “scheletri”. I lavori entrano nel vivo
L’intervento Gli operai hanno tolto i vetri e gli intonaci. Entro un anno prevista l'ultimazione del cantiere che restituirà la storica area anche agli eventi per la città
Passando da via Per Cernobbio e guardando le serre di Villa Olmo si nota come ormai siano stati completamente smantellati i vetri e siano rimasti solo gli “scheletri” delle strutture. In alcune parti i telai in ferro sono stati coperti da teloni, mentre in altre si vede chiaramente la costruzione originaria che verrà ripristinata entro la fine del prossimo anno.
La storia
L’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Ciabattoni spiega che è stata completata tutta la parte relativa alla rimozione delle diverse tipologie di materiali come vetri, intonaci, massetti. Tra l’altro è emerso come ci fosse anche un sistema di raccolta dell’acqua con apposite tubazioni che consentivano di riutilizzarla in modo che non andasse sprecata. Nelle ultime settimane si sono svolti diversi sopralluoghi con serramentisti e fabbri e anche la Soprintendenza ha già visionato alcune campionature di colori e materiali.
Le serre vennero realizzate a Villa Olmo dalla famiglia Visconti di Modrone e progettate dall’architetto Emilio Alemagna alla fine dell’Ottocento. In origine, come è stato ricostruito nelle relazioni di supporto al maxi intervento di restauro attualmente in corso, le serre erano costituite da un corpo principale e da un edificio più piccolo. Il Comune di Como acquistò Villa Olmo e i relativi annessi il 10 settembre 1925. Il compendio di Villa Olmo in occasione delle esposizioni voltiane del 1927 subì una modifica radicale con la realizzazione di via Per Cernobbio che, di fatto, andò a spezzare in due il parco originario. Obiettivo di quell’intervento fu quello di eliminare il passaggio dei veicoli sul fronte della villa, spostandolo su retro con la prosecuzione della Borgovico e poi di via Per Cernobbio. La separazione netta tra le due porzioni di parco è rimasta fino al 2012, quando vennero riuniti grazie al ponte pedonale sopraelevato “Chilometro della Conoscenza”.
Vale la pena evidenziare che alla fine degli anni Cinquanta (nel 1958) nella zona delle serre era stata costruita una seconda struttura utilizzata per la coltivazione delle piante, una sorta di serra “minore” che, per forma e dimensione, riprende l’edificio già presente.
Lavori fatti entro fine 2025
I gioielli con decorazioni liberty rimasti chiusi e abbandonati per anni entro la fine del 2025 saranno restituiti ai comaschi e ai visitatori totalmente restaurati, con impianti di riscaldamento e refrigerazione, bagni e spazi esterni riqualificati. Un intervento da 2,1 milioni di euro (di cui 710mila di Fondazione Cariplo). Attualmente sono in corso delle opere di consolidamento in modo da rendere sicura la struttura dal cui terrazzo si ha una spettacolare vista sul lago e sulla città. Le strutture in ferro e i serramenti verranno restaurati cercando di mantenere quelli originali, mentre i singoli vetri già rimossi saranno tutti sostituiti.
Gran parte dell’intervento riguarderà poi gli impianti (elettrici, scarichi, riscaldamento e refrigerazione, allacci). Progressivamente si andrà ad operare su tutta la l’area e anche sulle serre “minori” oltre che sulle grotte e sui medaglioni esterni alla struttura, che verranno recuperati. Gli spazi ricavati avranno diverse funzioni: dalla coltivazione delle piante ad eventi e apertura al pubblico e alle scuole.
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