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Amore e potere ai tempi di Mussolini

In “Cuori totalitari” di Roberto Festorazzi due casi di incursione del regime nel campo dei sentimenti. Così Roberto Farinacci, il ras di Cremona, cercò di impedire il matrimonio della figlia Adriana con un farmacista

Il privato è politico. In tempi di crisi di sistema, forse anche di più. Reduce da un impegnativo quanto fondamentale lavoro biografico dedicato allo scrittore bellunese Dino Buzzati, lo storico e giornalista Roberto Festorazzi torna a immergersi - facendone scaturire due esperienze di vita emblematiche - nel mare magnum che gli è bibliograficamente congeniale ossia il periodo del ventennio.

Come già avvenuto in altre occasioni editoriali nel nuovo libro “Cuori totalitari” (pp. 154, 20 euro), appena pubblicato da Macchione di Varese, Festorazzi restituisce al lettore la sintesi di una vasta e documentata analisi, ossia il cospicuo carteggio inedito - 559 missive per un totale di oltre duemila pagine manoscritte - di una coppia che a lungo rimase proprio malgrado clandestina. Ossia la contrastata unione tra la figlia di Roberto Farinacci, la volitiva e “viziata” Adriana, e il suo spasimante, poi moroso e poi consorte, il farmacista di Cremona Palmiro Mola. I due tuttora riposano nel cimitero della città dei violini.

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