Armato di coltello rapina bottiglia di rum dal bar, quindi minaccia un ragazzino. Arrestato dai carabinieri

Piazza San Rocco Prima di tirar fuori l’arma, avrebbe assunto della droga - Raggiunto in piazza Camerlata dai militari

Ha prima assunto una sostanza non meglio identificata davanti a tutti all’interno di un bar di piazza San Rocco (si sospetta droga), facendo infuriare i presenti, poi ha minacciato il gestore con un coltello a serramanico, rapinandolo di una bottiglia di rum. Infine, dopo aver spaventato anche un minore fermo alla pensilina dell’autobus in piazza Camerlata, ha aggredito i carabinieri nel frattempo intervenuti picchiando una militare (cinque giorni di prognosi) e fratturando il posto del collega, per una prognosi quantificata in 30 giorni.

È finita in una cella del Bassone la giornata di follia di un trentacinquenne del Gambia, Jallow Siaka, accusato di serie di reati che vanno dalla rapina al bar alle minacce al minore, passando per le lesioni ai due carabinieri, la resistenza a pubblico ufficiale e anche il danneggiamento della camera di sicurezza dove in un primo momento era stato condotto.

I carabinieri di Como hanno pure utilizzato il taser (la pistola elettrica) sempre con l’intento di placcare le ire dello straniero poi arrestato.

L’intervento è avvenuto alle 15.30 di mercoledì. La segnalazione che chiedeva un intervento è arrivata da un bar posto all’inizio di via Napoleona, dalla parte di San Rocco. Il gambiano era stato infatti visto assumere una sostanza. Poi, impugnando un coltello, avrebbe rapinato l’attività commerciale di una bottiglia di rum (che i carabinieri hanno rinvenuto nascosta in uno zaino). Uscito ha preso il bus raggiungendo piazza Camerlata e minacciando un minore sempre con un coltello. E proprio in piazza Camerlata il gambiano è stato raggiunto dai militari dell’Arma e arrestato dopo una non semplice colluttazione con l’utilizzo anche del taser. Ora dovrà spiegare il motivo del suo gesto al giudice delle indagini preliminari che nelle prossime ore lo interrogherà.

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