Battelli, cestini, bagni. Città turistica in tilt e albergatori all’attacco

Il caso Dura lettera di Leoni e Monetti alla Navigazione. Corse saltate, clienti trattati in modo «non opportuno». In centro problemi di sporcizia. E toilette chiuse alle 16

Sporcizia, reclami, traffico, collegamenti non all’altezza. Si moltiplicano i segnali di difficoltà di una città e di un territorio chiamati a confrontarsi con quantità crescenti di turisti, sempre meno soddisfatti del “servizio”. Ieri Confcommercio e l’associazione Albergatori hanno preso posizione: «Confcommercio Como ha più volte ribadito le problematiche legate alla navigazione e i disagi provocati alle attività che operano sul territorio e ai turisti. In particolare oggi ci preme segnalare la cancellazione di diverse corse in giorni e orari inaccettabili nel pieno della stagione turistica che stiamo vivendo». Il riferimento in particolare è a un “rapido” cancellato domenica, alle nove del mattino, zona Moltrasio, a una crociera rovinata a mezzogiorno e a un’ulteriore corsa eliminata nel pomeriggio.

L’elenco dei reclami

«Tutto questo crea fortissimi disagi ai turisti, ma anche alle attività che si trovano a dover giustificare un servizio in questo momento non all’altezza della nostra destinazione turistica. È urgente una revisione dei servizi offerti dalla Navigazione che, seppur un servizio in capo al ministero dei Trasporti, non può dimenticare di essere un servizio turistico essenziale per coloro che scelgono il nostro Lago di Como».

La Navigazione di suo ha promesso nuovi sforzi, pur a corto di battelli e personale, con una frequenza maggiore delle corse durante l’estate. Secondo commercianti e albergatori però non basta. Le due associazioni di categoria si lamentano perché il personale non accoglie a dovere i turisti, parla poco le lingue straniere e perché spesso ha troppa poca pazienza. «Abbiamo segnalazioni di turisti trattati non nel modo più opportuno da personale della Navigazione che, seppur in una posizione a volte scomoda, deve mantenere uno standard elevato di qualità. I turisti, a fine della loro permanenza, ci valutano per l’intero pacchetto, dal soggiorno in hotel a tutti i servizi di cui hanno usufruito all’esterno delle strutture e i trasporti sono un biglietto da visita fondamentale».

La sporcizia ai giardini

In città, invece, tiene banco il tema pulizia. Tra sabato e domenica una grande quantità di immondizia - rifiuti e bottigliette di plastica, soprattutto - è stata abbandonata a terra in tutta la zona dei giardini a lago, ma in particolare di fronte al Porto Marina, dove in genere si assembra il maggior numero di turisti.

In particolare i cassoni per la plastica, il vetro e due per l’indifferenziata, come da foto, sono rimasti per ore stracolmi e letteralmente “debordanti”, senza che nessuno provvedesse a svuotarli. Immagini analoghe di cestini zeppi di rifiuti sono arrivate anche dal centro città, riportate dalle foto scattate da alcuni residenti. È pur vero che una maggiore rotazione e un più frequente svuotamento dei cassoni e dei cestini darebbe l’idea di una città più pulita. «Lavoro qui tutti i giorni, attacco presto la mattina – racconta per esempio Fabio Crivelli, noleggiatore di imbarcazioni alla diga – Ho segnalato ad Aprica, l’azienda che gestisce a Como i rifiuti, lo stuolo di bottiglie e di sporcizia abbandonata davanti ai quattro cassoni, ma niente, non è uscito nessuno. Una squadra di spazzini mi ha risposto che non era compito loro svuotare quei grandi contenitori. Il risultato è che in una giornata come domenica, con un passaggio incredibile di turisti, abbiamo assistito tutto il giorno al triste spettacoli. Era così ancora verso sera».

Solo pochi giorni fa il Comune e Aprica hanno annunciato un nuovo impegno sulla pulizia della città. Con l’aumento della frequenza dei passaggi, 550 nuovi cestini ed altri cento per sostituire quelli rotti, un aumento pari al 35% rispetto ai contenitori oggi per strada.

Segnalazioni, infine, anche sull’annoso problema dei bagni pubblici: proprio quelli ai giardini a lago in alcune giornate verrebbero chiusi in anticipo, addirittura alle 16.

© RIPRODUZIONE RISERVATA