
Economia / Como città
Mercoledì 09 Aprile 2025
Biocarburanti per salvare l’automotive
L’iniziativa L’assessore regionale Guido Guidesi a Bruxelles per ribadire il principio della “neutralità tecnologica”. Settore auto: il 75% del potenziale produttivo è fermo. «Puntare solo sui motori elettrici è un suicidio economico»
I biocarburanti per raggiungere gli obiettivi ambientali evitando il suicidio economico dell’industria dell’auto. Nuova iniziativa in sede europea dell’assessore allo Sviluppo economico e presidente dell’Automotive Regions Alliance (Ara), Guido Guidesi, che ha presentato a Bruxelles il “Manifesto Carburanti Rinnovabili per le filiere produttive della mobilità in Lombardia”. Il documento, sottoscritto dai principali stakeholder e associazioni di categoria, non è solo un appello politico, ma anche un solido contributo scientifico a sostegno del principio di “neutralità tecnologica”.
Questo principio cardine riconosce la necessità di esplorare e sviluppare un ventaglio di soluzioni a basse emissioni, superando la visione monocentrica che vede nel motore elettrico l’unica via percorribile. La Lombardia, forte della sua leadership nel comparto automotive – con oltre 30mila aziende, 100mila lavoratori e un fatturato annuo di 40 miliardi di euro – si erge a difesa di un ecosistema industriale che rischia di essere compromesso da scelte politiche ritenute miopi e penalizzanti per la competitività europea.
Il percorso
L’iniziativa è il culmine di un impegno triennale volto a costruire una robusta “lobby istituzionale” capace di dialogare efficacemente con le istituzioni europee.
L’assessore Guidesi non ha esitato a denunciare i “gravi errori” dell’Unione Europea, che a suo avviso hanno favorito i competitor cinesi, mettendo a serio rischio la produzione continentale. Il dato allarmante di un 75% della produzione potenziale europea attualmente ferma dipinge un quadro critico che necessita di interventi correttivi urgenti. Le aperture manifestate dalla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, nelle scorse settimane, devono ora tradursi in azioni concrete per scongiurare quello che Guidesi definisce il «più grande suicidio economico della storia».
La crisi del settore si manifesta con la crescente preoccupazione per la chiusura di stabilimenti della filiera della componentistica. In Italia, la produzione di autovetture nel 2024 ha registrato un calo del 20% rispetto al 2019, con punte del 30% per i componentisti, e le previsioni per il 2025 non lasciano presagire miglioramenti. In questo contesto, la richiesta della Lombardia all’Ue è chiara: concedere maggiore libertà d’azione agli Stati membri sulle strategie per raggiungere gli obiettivi ambientali. Puntare sui carburanti rinnovabili, secondo la Regione, significa perseguire una transizione ecologica pragmatica, capace di bilanciare la tutela dell’ambiente con la salvaguardia di un comparto industriale vitale.
I contenuti
Tra le proposte chiave contenute nel Manifesto spiccano il riconoscimento del ruolo dei biocarburanti nel processo di decarbonizzazione dei trasporti e la richiesta di parità di dignità e sostegno per tutte le trazioni, superando la preminenza attribuita unicamente all’elettrico. Si chiede inoltre una revisione dell’applicazione delle sanzioni ai produttori di veicoli in relazione ai target di emissioni, introducendo un “fattore di correzione del carbonio” che tenga conto dei reali risparmi emissivi derivanti dall’utilizzo di carburanti rinnovabili.
Un altro punto cruciale del Manifesto è la necessità di implementare una strategia energetica europea che miri a ridurre i costi e ad aumentare la disponibilità di energia rinnovabile, elementi imprescindibili per la competitività dell’industria. Infine, si sollecita una valutazione oggettiva delle ricadute economico-sociali dell’attuale quadro normativo sulle imprese, sui lavoratori e sui territori, affinché le tempistiche di adattamento dell’intero settore siano realistiche e sostenibili.
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