Boom di polmoniti: «Mai visto a luglio»

Salute Molti i comaschi alle prese con forme respiratorie pesanti: «Effetto anche del clima». «La nuova variante di Covid? Circola e i casi sono in aumento, ma in questo momento non preoccupa»

Siamo a luglio, eppure i medici di famiglia segnalano tanti casi di polmonite a Como.

Secondo i camici bianchi al lavoro in città c’è una persistente coda di forme respiratorie anche severe, per lo più di tipo virale, “favorite” dagli sbalzi termici delle ultime settimane. A farne le spese pazienti di ogni età.

«Confermo, vediamo tante polmoniti – spiega Lorenzo Giorato, medico di medicina generale con lo studio in via Caniggia – Non c’era mai stata una situazione simile a estate inoltrata. Capita con assistiti giovani, come con i grandi anziani». Persone queste ultime che, data la fragilità, corrono i pericoli maggiori.

Le voci dei medici

In mancanza di test e dati epidemiologici è difficile avere il polso dell’entità del fenomeno, comunque atipico. In genere gli ambulatori si riempiono di più nei mesi freddi. «In questo periodo abbiamo un monte di richieste paragonabili alla stagione invernale – afferma Federico Citella, altro medico cittadino – tante patologie respiratorie, più o meno gravi, diffuse, a volte banali altre che invece si rivelano polmoniti di una certa entità». Le terapie farmacologiche secondo i medici comunque offrono buoni risultati se rispettate e messe bene in pratica, la fase acuta delle polmoniti dura solo qualche giorno.

«Gli sbalzi di temperatura riacutizzano le patologie di questo tipo – dice la dottoressa Raffaella Petruni – specialmente tra i pazienti cronici». È ricorrente l’uso degli antibiotici per contrastare l’azione dei batteri con sovrainfezioni che non passano, ma è bene assumerli solo su indicazione del medico.

«Sono in circolazione ancora molti virus respiratori aiutati dai cambi di clima – dice Fabrizio Pregliasco, noto virologo comasco – Adenovirus, rhinovirus, con in effetti frequenti sovrainfezioni batteriche. È una coda che spinge molti agenti infettivi fuori stagione. Il Covid in questo momento non rappresenta invece un reale problema per la salute pubblica». La nuova variante Covid che oggi si sta diffondendo non sta creando ripercussioni tali da interessare gli ospedali. I ricoverati positivi in Lombardia sono 85, di questi quattro sono al Sant’Anna.

Certo gli esperti notano una crescita, tant’è che l’Asst Lariana ha deciso di mantenere l’uso delle mascherine in Pronto soccorso, nei reparti («per i pazienti con sintomi, sospetto o diagnosi di malattia infettiva diffusiva e per i visitatori») e nelle sale d’attesa (sempre per i pazienti «con sintomi, sospetto o diagnosi di malattia infettiva diffusiva»).

Pochi i tamponi analizzati

«È in aumento il numero di nuovi casi accertati rispetto alla settimana precedente non solo in Lombardia – si legge sull’ultimo bollettino - I dati sul numero di interventi di soccorso per motivi respiratori o infettivi mostrano un aumento delle richieste nella settimana corrente rispetto alla settimana precedente nelle province di Como, Cremona, Monza Brianza, Milano provincia, Mantova, Pavia e Varese. In aumento il numero medio settimanale di ricoveri con sintomi, il numero di tamponi registrati e di nuovi positivi accertati». Si aggiunge però che il numero di tamponi analizzati è basso, non sufficiente per fotografare correttamente l’andamento dei casi Covid.

© RIPRODUZIONE RISERVATA