Cade per colpa di una buca
Ma il Comune non risarcisce

Lambrugo: prognosi di 25 giorni per l’infortunio davanti alla propria casa E l’assicurazione: «Abita lì, doveva sapere dell’esistenza di quell’ostacolo»

Esce per esporre l’umido e la pattumiera fuori di casa, per la consueta raccolta differenziata, e incespica in una buca dell’asfalto, cadendo e riportando una prognosi di 25 giorni. Dal Comune nessun risarcimento.

È la storia raccontata da una residente di via Cadea, strada che dà il nome allo stesso quartiere residenziale, incastonato tra la statale Como-Bergamo e la stazione ferroviaria. I fatti, come racconta la signora insieme al marito, risalgono allo scorso mese di maggio. «Sono uscita dal cancello per portare fuori i secchielli della raccolta differenziata – racconta la donna – Scendendo dal marciapiede, ho posato il piede nella buca dell’asfalto e sono caduta. Ho riportato un dolore molto acuto e una fortissima distorsione, tanto che non riuscivo ad alzarmi».

La famiglia ha quindi chiamato i soccorsi e sul luogo, in via Cadea, è intervenuta un’ambulanza che ha trasportato la signora ferita al pronto soccorso dell’ospedale di Erba. Per lei una lunga prognosi, la necessità di un tutore e dell’utilizzo delle stampelle. La signora, inoltre, racconta che aveva da poco più di un mese subito un intervento per il tunnel carpale a una mano. La caduta, con la mano appoggiata male, ha riaperto anche quel problema. Settimane di cure, di deambulazione con le stampelle e con la necessità di portare un tutore.

La famiglia ha mandato una raccomandata al Comune per segnalare l’infortunio e l’amministrazione comunale ha aperto il sinistro con la propria assicurazione. In totale, come spiega la coppia, con tutte le spese mediche sostenute, si parla di un risarcimento di 1500 euro circa.

La doccia fredda nella risposta, pochi giorni fa, dell’assicurazione che segue il Comune di Lambrugo: nessun profilo di responsabilità dell’ente comunale e «non sussistenza di un’insidia occulta», per intenderci la sconnessione o buca nel piano stradale asfaltato. La donna è seguita da un proprio legale: «In sostanza ci è stato spiegato – raccontano lei e il marito – che praticamente, poiché siamo residenti, dovremmo conoscere la presenza della buca. Sono stati certificati anche tre o quattro punti di invalidità, la buca è lì da vedere sotto gli occhi di tutti. La questione non è sul risarcimento, ma sul comportamento da parte dell’amministrazione comunale. Ci riserviamo certamente anche di proseguire eventualmente con un’azione legale, ma il problema qui non è tanto il nostro risarcimento, per il quale chiediamo solamente le reali spese mediche sostenute, ma il mettere in allerta tutti i concittadini. Il paese ha strade in condizioni impietose. A tutti i cittadini residenti diciamo di stare attenti perché, in caso di caduta, il Comune non riconosce assolutamente nulla. Siamo davvero preoccupati anche per eventuali casi analoghi che potrebbero succedere ad altri». (Simone Rotunno)

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