Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Venerdì 27 Ottobre 2023
Cagnardi: «Cantù, scordiamoci Trapani»
Intervista «Vediamo come reagiremo dopo tutto questo frastuono, dopo una partita ottima ma che resta pur sempre una gara che non decide»
Morale alto? Sì. Rischio che sia troppo alto? Anche. La vittoria di Cantù a Trapani ha inevitabilmente acceso gli entusiasmi della tifoseria, rilanciando verso l’alto le aspettative nei confronti della squadra. Servizi, approfondimenti e articoli di giornali e web, hanno concentrato l’attenzione su Cantù dopo il colpaccio in Sicilia.
Coach Devis Cagnardi, che è uomo di mondo, ha visto tutto. E un po’ di preoccupazione ce l’ha. Perché vincere a Trapani è stato un passaggio importante, ma non deve distogliere Cantù dal suo processo di crescita e amalgama: «Arriviamo da una prestazione di qualità, che non vogliamo mettere sotto il tappeto, ma da cui dobbiamo attingere per continuare a migliorare». E avverte: «La nostra squadra non ha un vissuto così importante e sostanzioso da sapere come reagirà dopo tutto questo frastuono, dopo una partita ottima ma che resta pur sempre una gara che non decide nulla, disputata alla quinta giornata del girone di andata. Come sono io? Incuriosito su come proseguiremo, ma anche “sul chi va là”».
Del resto, ora arrivano due partite non semplici per la S.Bernardo. Domani in trasferta all’Allianz Cloud di Milano contro l’Urania, squadra in salute e dal grande potenziale offensivo, mercoledì in casa contro Torino, altra pretendente alla serie A: «L’Urania è fondata su un gruppo consolidato, che ha lo stesso coach da sette anni. Come tutte le squadre che ricevono Cantù, darà oltre il massimo».
Che partita aspettarsi? «Ci sono pochi segreti tra me e il mio collega Davide Villa, un “top” della A2. Loro hanno un grande talento offensivo: tutti, anche i lunghi, sono capaci di fare canestro da tre, qualcuno creandosi la situazione giusta come Amato e Potts. Sinceramente, ci sono pochi tatticismi da fare».
Se l’Urania segna tanto, Cantù in questo senso non ha rivali, con 92 punti di media: «Sono numeri in cui, dopo sole cinque giornate, incide anche la singola performance, come quella con la Luiss da 108 punti segnati. L’idea è di essere sempre efficienti in attacco, perché la squadra si sente meglio un basket così. Se c’è del mio? Il mio contributo è nello sfruttare le caratteristiche dei giocatori. L’identità offensiva, ce l’ho sempre avuta: ad Agrigento, con una squadra non così talentuosa, avevamo uno degli attacchi più prolifici
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