Cantù, pgc sul centro sportivo all’oratorio San Teodoro: «C’è bisogno di strutture per i giovani»

La città del basket Il progetto di Cantù Next prevede all’ex oratorio foresteria e campi. Munafò: «Siamo in una fase ancora esplorativa, ma ci crediamo. Servono nuovi spazi»

Dopo la conferma dell’esistenza, per l’ex oratorio di San Teodoro - ufficialmente messo in vendita con il benestare della Curia di Milano - di uno studio di fattibilità redatto dalla squadra di tecnici di Cantù Next, arriva anche una seconda conferma, legata alla possibilità di creare un luogo di sport nel centro parrocchiale, oggi chiuso, con i ragazzi del Progetto Giovani Cantù, ideale vivaio della Pallacanestro Cantù. Per ricreare così un luogo dove crescere nello sport, con la foresteria e i campi per giocare a basket a disposizione dei giovani atleti. In un territorio dove, la sottolineatura che arriva dal presidente del Pgc Antonio Munafò, gli spazi per i giovani scarseggiano.

Le parole di don Maurizio

È questo quanto emerge all’indomani di quanto dichiarato dal prevosto della comunità pastorale don Maurizio Pessina, il quale ha annunciato la volontà di vendere l’ex oratorio tra via Daverio e via Murazzo allo scopo di ristrutturare il Quadrilatero, l’edificio a fianco della chiesa parrocchiale di San Teodoro, con la finalità di aprire il portone - in via Corbetta, a due passi da piazza Garibaldi - all’utenza di un centro servizi di carità. Si vorrebbe quindi il Quadrilatero come sede del Centro di Ascolto decanale Caritas, oggi in via Matteotti; del guardaroba Caritas, oggi ospitato proprio all’interno dell’ex oratorio; di un centro diurno per persone sole: anziani; e di alcuni locali da destinare all’housing sociale, per dare un tetto a famiglie o persone in emergenza abitativa, circa una decina di posti o anche meno.

E all’ex oratorio di San Teodoro? C’è un’idea formulata da Cantù Next, la società che conta diversi imprenditori del territorio che in questi anni intendono essere di supporto alla Pallacanestro Cantù, per portare in via Daverio il vivaio del basket. Cantù Next è oggi anche la società di maggioranza di Cantù Arena, l’altra Spa che sta realizzando il palazzetto in corso Europa. Ma nel desiderio di puntare anche sui giovani, ecco che, con il Pgc, si è deciso di mettere su carta una primissima proposta.

Antonio Munafò, presidente del Pgc Cantù - oltre che di Cantù Arena - resta sulla soglia del confronto che poi avverrà tra comunità pastorale e mondo del basket.

Le conferme da Pgc

«Al momento c’è questa possibilità - conferma Munafò - Vedremo». Sottolinea in particolar modo la valenza sociale ed educativa. «Chiaro che si tratta di un’opportunità - aggiunge - mancano sempre più spazi per i giovani, per lo sport. Mancano anche gli oratori. E quindi, insieme a Cantù Next, ci stiamo interrogando se è il caso di pensare qualcosa anche in questo ambito, oltre che per l’Arena».

Sembra in un certo senso quasi di vedere i due progetti uniti da un ideale filo comune. In corso Europa, infatti, si costruisce il palazzetto, la casa vera e propria del basket. All’ex oratorio di San Teodoro, si potrà costruire - a prendere in prestito la definizione dal tennis - la Next Gen del basket, la prossima generazione degli atleti di domani. «Siamo ancora ovviamente in una fase di idee - conclude - Al momento mancano diversi elementi. E dobbiamo ancora sapere quali sono le condizioni a cui viene alienato il bene». Una questione, per l’una e per l’altra parte, certamente non marginale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA