Cantù, quattro mesi alle elezioni. Ancora nessun candidato sindaco

Comunali Alice Galbiati disponibile al bis, ma la Lega non ha ancora deciso tra lei e Cattaneo. Facchini: «Decide il regionale». Il centrosinistra è in alto mare e Lavori in Corso si chiama fuori

Mancano quattro mesi esatti alle amministrative dell’8 e 9 giugno ma a Cantù, nonostante le correnti elettriche che percorrono la politica, al momento non si accende neppure una lampadina: nessun candidato sindaco ancora all’orizzonte, né dalla maggioranza né dalle opposizioni. L’unica scossa ufficializzata, finora, l’assenza di Lavori in Corso dalla competizione elettorale, il che pare rendere ancora più semplice il compito al centrodestra. Come se ne avesse bisogno, a Cantù.

Nessun fronte ampio delle forze alternative all’attuale maggioranza s’è concretizzato, nessuna “grosse koalition”, ma nemmeno media. Il Pd, quindi, deve ora riorganizzare i ranghi in vista delle amministrative e trovare un candidato sindaco che possa intercettare il voto degli elettori orfani della civica - alle ultime elezioni comunali oltre tremila, oggi chissà – e dei sempre più numerosi astenuti.

Le opzioni in casa Lega

Sul finire dell’anno era arrivata la presa di posizione del sindaco Alice Galbiati, che s’era aperta pubblicamente all’ipotesi di una ricandidatura che apparirebbe in verità naturale, dopo una prima elezione con il 60% senza passare dal ballottaggio, nel 2019, e un mandato nel corso del quale i suoi in consiglio non le hanno mai mosso nessun appunto. Il suo partito, la Lega, non ha ancora accolto né respinto la sua messa a disposizione.

Il che, di fatto, già racconta plasticamente la divisione interna tra la vecchia guardia, poco incline a un suo secondo mandato e che invece caldeggia la candidatura dell’assessore Maurizio Cattaneo e chi invece, con maggior ortodossia politica e senza questioni personali di mezzo, vorrebbe riconfermarla. Per movimentare la faccenda potrebbe spuntare a sorpresa un terzo nome, un outsider che metta d’accordo tutti, e un’ipotesi istituzionale potrebbe essere il vicesindaco Giuseppe Molteni. Secondo i bene informati la questione, dai tavoli provinciali della Lega, sarebbe passata a quelli regionali, il che viene confermato anche dal segretario Maurizio Facchini: «Ormai dovremmo essere quasi arrivati alla definizione».

Fratelli d’Italia, Lic e il Pd

Fratelli d’Italia, l’ex fratellino minore della coalizione, tanto da non avere neppure un assessore, e che oggi sta alla guida del Paese, dopo un mandato speso all’opposizione, con il capogruppo Valeriano Maspero che solo recentemente ha smesso i panni di instancabile cecchino della giunta, morde il freno e vuole lanciarsi in una campagna elettorale da vivere indossando la casacca del partito da battere, per la prima volta. Nessun mistero sulla stima espressa verso Cattaneo, preferito all’uscente. Sul fronte opposto, il tentativo di dar vita a un progetto nuovo, ampio e condiviso che era originato nei mesi scorsi dall’appello di Sergio Marelli non si è concretizzato e Lavori in Corso ha annunciato che non prenderà parte alle prossime amministrative. Non un addio, hanno chiarito i consiglieri Francesco Pavesi e Roberta Molteni, ma una pausa di riflessione per ritrovare lo slancio affievolito.

Il Pd, quindi, sta individuando un proprio candidato sindaco. «Ci dispiace veramente molto che non si sia riusciti a realizzare questo progetto – le parole della coordinatrice cittadina del Pd Francesca Somaini - sarebbe stato davvero importante dare ai cittadini questo tipo di alternativa, anche a chi non vota, sempre più numerosi. Perché il non voto è già un giudizio».

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