Cantù, spari in piazza al tavolo del prefetto: «Adesso subito più controlli mirati»

Il caso Comitato per l’ordine e la sicurezza a Como alla presenza del sottosegretario Molteni: «Attenzione altissima sulla devianza giovanile che diventa criminalità». Ecco le contromosse

Un intervento, come viene definito al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura a Como, con il pugno fermo. Con una presenza mirata delle forze dell’ordine su piazza Garibaldi e dintorni.

È questo quanto si vedrà a Cantù già a partire dai prossimi giorni se non, come ricordato dal sottosegretario di Stato all’Interno Nicola Molteni, nelle prossime ore, dopo l’episodio degli spari con una scacciacane dal sagrato della basilica di San Paolo, appena sopra la centralissima piazza, nella notte tra San Silvestro e Capodanno, con due 14enni denunciati al Tribunale dei minorenni. Continua a preoccupare anche la gravità del gesto, le pistole esibite tra adolescenti. Per questo si punta anche su interventi sul piano sociale.

In oltre due ore di incontro, si è parlato - ieri mattina - della provincia ma soprattutto del caso degli spari a Cantù. Al punto stampa, alla presenza anche del prefetto di Como Andrea Polichetti, il resoconto è del sottosegretario Molteni, lui stesso di Cantù.

Attenzione alla piazza

«Devianza giovanile che diventa criminalità e delinquenza giovanile - afferma - Era giusto mantenere altissima l’attenzione per fatti gravi. Ora bisogna lavorare sul piano della prevenzione rafforzandolo, questo è l’impegno che ci siamo presi, con il controllo, la vigilanza in generale sul territorio provinciale, in modo particolare sul crinale di Cantù, la zona della piazza, che merita un’attenzione ulteriore a quella già riservata in questi anni. Prevenzione, repressione, controllo del territorio per affrontare fenomeni sociali che creano allarme tra i cittadini».

Più forze dell’ordine «immediatamente - dice Molteni - proprio per garantire maggiore vicinanza, una maggiore penetrazione di controllo, soprattutto in un’area ben definita, in un quadrante del crinale. Già in queste settimane c’è stato un incremento importante. A Cantù ma non solo c’è una qualità della sicurezza che deve essere mantenuta alta. Si agisce anche e soprattutto con la prevenzione e tutela sociale, educativa e formativa: l’Amministrazione sta sviluppando progetti importanti per il problema non locale ma nazionale delle baby gang e del disagio giovanile».

Il sindaco: «Fatto grave»

Per il sindaco Alice Galbiati: «Ringrazio il sottosegretario per l’impegno in prima persona. Quello che è successo a Capodanno è un fatto grave che mi ha fatto molto preoccupare, perché rischia un’emulazione, un’escalation che a Cantù assolutamente non vogliamo. Ripartiamo con l’attenzione sulla piazza ancora con maggior forza. Non è un caso che il progetto dell’Hub Garibaldi sia proprio in piazza. L’insicurezza non è soltanto una percezione: dobbiamo assolutamente intervenire con il pugno fermo».

Vi è la difficoltà aggiunta di avere a che fare con i giovani in una fascia di età di naturale ribellione. La risposta: «Alleanza educativa: dobbiamo fare tutti la nostra parte - dice il sindaco - La devianza giovanile è un problema serio. Dobbiamo intervenire tutti con progetto di inclusione dei giovani, per dare loro una prospettiva diversa rispetto ai video di certi trapper e rapper che purtroppo girano troppo facilmente sulla rete».

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