Carenza di sanitari nell’ospedale: arrivano 12 infermieri sudamericani

Menaggio Dipendenti che l’Asst Lariana ha assunto per risolvere l’emergenza di organico. Verranno alloggiati negli spazi non più utilizzati dell’ex psichiatria, area che è stata risistemata

In arrivo all’ospedale di Menaggio i primi infermieri sud americani.

Un gruppo di dodici professionisti sanitari stranieri prenderà a breve servizio all’Erba Rinaldi, abitando negli spazi prima occupati dai servizi per la salute mentale. Già nei giorni scorsi i nuovi infermieri erano attesi sul lago, ma per questioni burocratiche entreranno in ospedale nel corso del mese di gennaio. La notizia, non ancora confermata dai canali ufficiali, è ormai nota al personale.

Si tratta di personale che l’Asst Lariana ha cercato e reperito tramite un proprio sforzo. E del resto la scorsa primavera l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso aveva annunciato un accordo tra la Lombardia e Paesi del Sud America come Argentina e Paraguay per formare e reclutare personale sanitario. Inizialmente la prospettiva guardava a circa 400, 500 infermieri da accogliere nei presidi più sguarniti.

Di certo l’ospedale di Menaggio è uno dei nosocomi che ha i maggiori problemi d’organico. All’ultimo concorso bandito a fine anno per assumere proprio infermieri sul medio Lario si sono presentati solo sei candidati. Quando invece l’Asst Lariana sta cercando di rilanciare a Menaggio almeno per le cure dedicate ai pazienti cronici. Per riuscirci però c’è bisogno di medici e infermieri.

Visto il caro affitti e la scarsa disponibilità di abitazioni ai nuovi infermieri sud americani come detto l’ex azienda ospedaliera a Menaggio intende offrire gli spazi dell’ex psichiatria, risistemata dopo che era stata chiusa ormai due anni fa.

Una soluzione che l’Asst Lariana potrebbe replicare anche a Como città riqualificando in via Napoleona un convitto. Importare dall’estero sanitari è anche secondo il Ministero della Salute una delle strade da percorrere per colmare i grandi vuoti che si sono creati nei reparti e la carenza di nuove vocazioni, soprattutto tra gli infermieri.

Detto che l’ospedale di Menaggio attende sempre di capire se manterrà attivi anche i reparti d’urgenza come il Pronto soccorso e l’ortopedia, ormai senza specialisti e senza più la possibilità di rinnovare i contratti con le cooperative esterne che forniscono a caro prezzo medici a gettone, come da disposizioni nazionali. Nel frattempo, sempre a proposito di personale, due dermatologi hanno presentato le dimissioni togliendo non ci fossero sostituzioni un altro apporto all’ospedale di Menaggio.

Tornando agli infermieri in arrivo dal Sud America l’anno scorso in città anche il Valduce ha provato a chiamare un gruppo di infermiere da nazioni come il Perù e la Colombia. Alcune sono state poi stabilizzate nell’organico, altre invece hanno fatto ritorno a casa dalla famiglia, in particolare perché non sono riuscite a trovare una abitazione a prezzi sostenibili nel capoluogo. Sempre nel Comasco ci sono Rsa che hanno fatto lo stesso, per esempio le Giuseppine riescono a integrare con buoni risultati sanitari sud americani, mentre è stato più complicato per ragioni anche culturali assumere infermieri dall’India.

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