
Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 02 Marzo 2025
Castelli e la Milano-Meda a pedaggio «Beffa ai pendolari, ma evitarla si può»
La polemica L’ex viceministro alle infrastrutture interviene sul caso che infiamma la Brianza comasca: «Con le telecamere leggi targa possibile esentare o almeno agevolare i residenti e chi ci lavora»
«Nei miei due anni di presidenza a Pedemontana mi sono battuto contro questa soluzione che considero una beffa inaccettabile». Roberto Castelli, che è stato anche vice ministro alle infrastrutture oltre che ministro alla Giustizia, analizza la questione della Milano-Meda a pedaggio, quando diventerà autostrada Pedemontana.
Il politico lecchese, tra i primi ad aderire alla Lega Lombarda di Umberto Bossi e attuale segretario politico del Partito Popolare del Nord, non si limita alla contrarietà, ma propone una soluzione, anche grazie alla sua esperienza nel “settore”.
Autostrada senza barriere
«La Pedemontana è un’autostrada “FreeFlow” (senza barriere) con il rilevamento dell’utilizzo e del pedaggio, attraverso le telecamere “leggi targa” - spiega Castelli -. Con questo sistema è possibile verificare chi utilizza l’autostrada e, soprattutto, chi lo fa abitualmente, anche tutti i giorni, per recarsi e tornare dal lavoro. In questo modo sarebbe semplice individuare, nel caso si decidesse di esentare dal pagamento del pedaggio i residenti lungo il tratto della Milano-Meda e i pendolari, anche dei paesi limitrofi, chi ne avrebbe diritto sulla base della lettura delle targhe. E non ci sarebbero difficoltà anche nel caso si optasse per una scontistica, con la riduzione del pedaggio».
Castelli propone anche una soluzione a quello che rimane l’ostacolo più difficile da abbattere.
«Sono consapevole -anche perché lo conosco bene -che senza il pagamento del pedaggio il piano economico-finanziario di Pedemontana non starebbe in piedi -dice l’ex ministro -. E avrebbe molte difficoltà anche con il pagamento di chi utilizzerà l’autostrada solo saltuariamente e non rientrerebbe nelle esenzioni. Però voglio ricordare che la tratta Milano-Meda della B2 non è una nuova autostrada ma è la “vecchia” Milano-Meda, che verrà rimessa a nuovo. Una strada che i lombardi hanno già ampiamente pagato con le loro tasse, per costruirla e per tenerla in esercizio. E che quindi hanno il diritto di non pagare un’altra volta, per poterla utilizzare, soprattutto per motivi di lavoro».
«Regione Lombardia poi -prosegue Castelli - ha già investito molto e di più non potrà fare:intervenga lo Stato mettendo dei fondi per sostenere il piano economico-finanziario. Lo fa già in altre Regioni dove addirittura ci sono delle autostrade senza alcun pedaggio. In questo modo sarebbe sanata un’ingiustizia per i cittadini lombardi. Il Partito Popolare del Nord si sta attivando per proporre questa soluzione ai rappresentanti delle istituzioni».
Il problema della bonifica
Castelli solleva poi un altro problema, oltre quello del pedaggio: la bonifica dei terreni tra Meda e Seveso, contaminati dalla diossina, a causa del disastro dell’Icmesa nel 1976.
«A mio parere -conclude l’ex ministro - il tracciato della Pedemontana è stato progettato per passare troppo vicino al bosco delle Querce, in terreni che devono essere bonificati. E’ stato previsto – ed approvato dalla Conferenza dei servizi - un ottimo ed anche molto costoso, piano di bonifica. Ma chi mi garantisce che un piemme d’assalto desideroso di pubblicità non interverrà a bloccare tutto? Spero vivamente di essere falso profeta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA