
Cronaca / Como città
Giovedì 17 Aprile 2025
Sale operatorie, 4mila pazienti in attesa: dalla Regione 47 milioni per accelerare
Sanità Deliberato un “tesoretto” per il recupero delle prestazioni chirurgiche arretrate. A livello regionale si calcola che siano 77mila. L’obiettivo è pagare più straordinari
Como
Sono circa 4mila i pazienti comaschi in lista d’attesa per piccoli interventi chirurgici, la Regione stanzia 47,4 milioni di euro per tagliare le code.
Ernie inguinali, calcoli alla cistifellea, resezioni della prostata, cataratta, per queste operazioni di routine senza grandi urgenze i pazienti comaschi e lombardi aspettano in media un anno e mezzo, anche due anni. Dalle nostre colonne abbiamo raccontato casi di persone che attendono la chiamata dell’ospedale dai tempi della pandemia. Infatti la Regione stima che in Lombardia attendano di essere effettuati oltre 77mila interventi di chirurgia minore, operazioni che si sono accumulate tra il 2020 e il 2023. A Como e provincia secondo un primo rilevamento sono circa 4mila le piccole operazioni rimaste in coda.
Liste da rivalutare
È vero che dentro a questo numero potrebbe esserci chi nel frattempo magari si è rivolto altrove, ha prenotato presso un altro ospedale, oppure ha deciso di pagare di tasca propria tramite privati, il nodo nelle sale operatorie però è reale perché i grandi centri, compreso il Sant’Anna, devono dare come ovvio la precedenza alla chirurgia maggiore, alle patologie più importanti, all’oncologia e ai grandi traumi.
Dunque l’ultima delibera regionale approvata dalla giunta su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha stanziato un tesoretto utile al recupero di queste prestazioni ospedaliere con un conseguente aggiornamento delle liste d’attesa. Un piano che dovrà essere centralizzato a livello delle Ats, eliminando le richieste già evase, cancellando le prenotazioni non più necessarie e contattando i pazienti che effettivamente aspettano una chiamata. Il finanziamento è utile in particolare a pagare il personale infermieristico e chirurgico, così da tenere aperte le sale operatorie più tempo e smaltire il maggior numero possibile di interventi. Tutti ricoveri non urgenti, ma che comunque meritano una risposta, anche perché nel tempo queste patologie possono peggiorare, causare complicanze o semplicemente creare fastidio e dolore persistente.
Accesso in tempi congrui
«È importante incrementare le attività delle sale operatorie – questo il commento di Bertolaso - per assicurare un accesso in tempi congrui a chi deve essere sottoposto a un intervento non urgente. È però necessario anche provvedere a un aggiornamento costante delle liste d’attesa per garantire cure tempestive e appropriate».
Il tema delle liste d’attesa resta attuale anche per visite e diagnosi. L’anno scorso la Regione per tagliare le attese ha stanziato oltre 60 milioni di euro, coinvolgendo anche gli enti accreditati e fissando dei precisi obiettivi per le Asst. Alla nostra Lariana sono state richieste 114mila prestazioni aggiuntive di cui 50.200 visite e 63.800 esami. Non tutto però è stato possibile recuperare alla luce in particolare della mancanza di specialisti e infermieri, già al limite tra turni e extra, non tutti sono desiderosi di prestarsi a straordinari anche durante l’orario serale e nei festivi.
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