Città in lutto per la morte di Luca Cavaleri, “il rosso”, ambulante e tifoso del Como

La notizia Aveva solo 52 anni. Volto notissimo al mercato di viale Battisti e tra i sostenitori azzurri

Luca Cavaleri, per tutti “il rosso”, soprannome legato al colore dei suoi capelli, era un volto noto. Non perché fosse una personalità della politica o dell’imprenditoria, era un volto noto nel senso letterale del termine: tutti l’hanno visto, almeno una volta, a Como. Storico ambulante del mercato mercerie, ma anche tifosissimo del Como, Cavaleri è scomparso ieri sera a soli 52 anni, per un malore.

La notizia ha suscitato incredulità e grande cordoglio. Anche perché negli ambienti del tifo azzurro il lutto era già stato proclamato pochi giorni fa per la scomparsa di un altro sostenitore storico, Gaetano Malinverno, detto Ghezzo, scomparso a 51 anni per un malore subito dopo la partita contro il Parma.

Luca Cavaleri aveva superato un grave problema di salute, nell’estate del 2022 (gli erano stati dedicati striscioni di incoraggiamento anche in curva, al Sinigaglia). Ieri sera il decesso, che ha gettato nello sconforto amici e conoscenti. Tantissime le manifestazioni di vicinanza alla famiglia arrivate nel giro di poche ore.

Sarà triste non rivedere più “il rosso” dietro al suo banco al mercato, o al chiosco-bar, con quel suo sorriso contagioso e la voglia di scherzare.

Confesercenti Como oggi lo ha ricordato con un post pubblicato sui profili social per sottolineare «la battaglia per la giustizia e e per la tutela delle persone» che Luca Cavaleri ha sempre portato avanti battendosi per il mercato di Como, «per tutelare le imprese dai soprasu di potenti». In particolare, si ricorda «la battaglia vinta per riaprire il mercato in epoca di Covid, quando cercarono di impedire alle famiglie e alle imprese italiane di lavorare». Il post, accompagnato da numerose foto di quest’uomo entrato nel cuore dei comaschi, si conclude con un saluto pieno di tristezza: «Era, è stato e sarò per sempre un fratello che trovavi al tuo fianco, nei menti belli, attorno a un tavolo a degustare un aperitivo, e nei momenti bui e tristi, quando hai bisogno dell’aiuto di qualcuno che ti sorregga e ti accompagni nel cammino», una filosofia che Confesercenti riconduce anche al mondo ultrà, quello della curva del Sinigaglia, di cui Luca Cavaleri ha fatto parte fino all’ultimo.

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