
Cronaca / Como città
Sabato 22 Febbraio 2025
Caos permessi di soggiorno: «Ore in coda senza risposte»
Il racconto Un errore di due anni fa impedisce il rinnovo a mamma e figlio - Il nonno: «Più volte abbiamo chiesto aiuto, anche via Pec, ma niente da fare»
«Abbiamo passato tre ore in coda fuori dalla Questura, solo per scoprire che negli uffici nessuno ci avrebbe saputo aiutare: ci hanno detto che loro hanno le mani legate e che è un problema degli utenti».
Proseguono le lamentele di chi è arrivato a Como dall’Ucraina ed è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno bloccato da inizio anno a causa di un inghippo burocratico: il governo ha approvato un decreto legge a fine dicembre che prevede il rinnovo fino a marzo 2026, ma le indicazioni attuative non sono ancora state rilasciate, fatto che ha mandato in tilt gli uffici delle questure di diverse città, tra cui Como. Problema cui, nei giorni scorsi, si è provato a dare soluzione, da parte della Questura, invitando i profughi a fare richiesta sul portale PrenotaFacile, che però ha subito problemi per via di un bug, successivamente risolto da Roma.
La vicenda
Tra i casi di chi è riuscito a inviare la richiesta di rinnovo, c’è purtroppo anche la vicenda di una donna e del figlio di due anni, arrivati a Como dopo l’attacco russo all’Ucraina nel 2022.
A raccontare questa storia è Giacomo Tazzi, cittadino comasco: «Si tratta della moglie del mio figliastro - spiega - e di suo figlio. Il suo account su PrenotaFacile e quello del bambino sono bloccati da due anni e lo stesso è capitato al padre. Dev’esserci stato un errore quando abbiamo effettuato la prima richiesta del permesso, probabilmente non è stato registrato l’appuntamento ed è risultato che non si erano presentati agli uffici, portando così alla sospensione dell’account. Speravamo che il problema si risolvesse...». Ma così non è stato e la famiglia ha provato a rivolgersi agli uffici della Questura per poter fare richiesta di soggiorno di persona, non potendo accedere al portale web. «Ci è stato riferito che non è possibile prendere un appuntamento se non digitalmente, cosa che non possiamo fare per via del blocco ai profili - spiega Tazzi - Gli uffici ci hanno risposto facendo riferimento al bug di cui si è scritto sul giornale, ma non è questo il nostro problema».
«Informazioni contrastanti»
Tazzi racconta di aver inviato diverse Pec agli uffici della Questura, chiedendo supporto, ma di aver ricevuto a più riprese risposte contrastanti: «Mi dicono che lo sblocco dell’account va effettuato dalla persona interessata e non dalla Questura, ma sul portale, quando tentiamo l’accesso, si legge che bisogna chiedere alla Questura lo sblocco. Poi mi dicono che i diretti interessati devono presentare i documenti agli uffici, ma loro hanno modo di prenotare un appuntamento proprio perché gli account sono bloccati... non sappiamo più cosa fare».
La preoccupazione principale riguarda, come negli altri casi segnalati negli scorsi giorni, il rinnovo della tessera sanitaria, in scadenza a fine mese e non rinnovabile senza permesso di soggiorno. Un’altra problematica è stata segnalata da una madre proprio ieri: «Non ho potuto inserire la data di nascita corretta di mio figlio, perché non era possibile selezionare alcuna data dell’anno 2010».
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