Como, terremoto in giunta: Anselmi si dimette

Comune L’assessore al Personale: «Ragioni assolutamente personali» - Irraggiungibile il sindaco Rapinese. Cantaluppi: «Scontro di personalità». Nessi: «Colpa della gestione dispotica». Molteni: «Altra figura apicale persa»

Con le dimissioni di Nicoletta Anselmi, assessore con delega al Personale, ufficializzate a sorpresa ieri pomeriggio, la giunta del sindaco Alessandro Rapinese perde un altro dei membri della squadra con cui si era presentata alla cittadinanza dopo la vittoria alle elezioni comunali di due anni fa.

La decisione

A ridosso di Natale 2022, infatti, era giunta, altrettanto inattesa, la notizia della revoca dell’assessore a Verde, Ambiente, Parchi e Giardini, Sponsorizzazioni e Finanziamenti Comunitari, Matteo Lombardi. Se in quel caso però si era trattato di una revoca voluta dal sindaco stesso, Anselmi lascia l’esecutivo presentando di propria volontà dimissioni che riferisce essere legate a ragioni «assolutamente personali». Della questione in Comune però si parlava da almeno qualche giorno e si vocifera che la decisione di Anselmi potrebbe essere ricondotta a dissapori interni alla giunta stessa. Impossibile raccogliere un commento del sindaco, irraggiungibile al telefono.

La giunta, tra l’altro, nemmeno un anno fa (era settembre del 2023) era stata al centro di un rimpasto con l’ingresso nell’esecutivo dell’assessore Chiara Bodero Maccabeo, che nei cinque mesi precedenti era stata assunta a tempo determinato in Comune come funzionario amministrativo alle dirette dipendenze del sindaco. A Bodero Maccabeo il sindaco aveva deciso di affidare diverse deleghe, tra cui quella precedentemente ricoperta da Lombardi a Verde, Parchi e Giardini, oltre a quella a Comunicazione e Urp, di pertinenza fino a settembre del 2023 proprio di Nicoletta Anselmi, quella a Eventi e Marketing, tolta a Enrico Colombo, quella ai Rapporti con le Università, tolta invece a Francesca Quagliarini e infine quella ai Rapporti con il consiglio comunale.

Le minoranze

La decisione di Anselmi avrà inevitabilmente un impatto sul funzionamento della macchina comunale, come sottolinea il consigliere di minoranza Lorenzo Cantaluppi (FdI): «Tutte le deleghe sono importanti, ma quella al personale è particolarmente impegnativa, viste anche le note difficoltà date dalle carenze di personale all’interno del Comune di Como».

«Non solo, Anselmi è una persona molto preparata - aggiunge poi Cantaluppi citando il curriculum dell’ex assessore, che dal 1999 al 2022 ha ricoperto il ruolo di dirigente alle risorse umane e finanziarie per il Comune di Cantù - Ha una forte personalità, indubbiamente, che potrebbe essersi scontrata con quella del sindaco: prima o poi doveva capitare che qualcuno si stufasse di questo tipo di gestione».

Un altro consigliere comunale, Vittorio Nessi (Svolta Civica) invece ricollega le dimissioni di Anselmi al precedente della revoca di Lombardi: «E due! Non disturbare il manovratore. Come per l’assessore Lombardi Rapinese perde i pezzi in una gestione dispotica del potere fondata sull’assoluta devozione al leader».

Per Giordano Molteni, capogruppo di Forza Italia, questa presa di posizione di Anselmi dovrebbe suggerire una riflessione al sindaco (che a proposito della propria giunta e della maggioranza che la sostiene, nell’ultimo consiglio comunale parlava di «gruppo unito come un sol uomo»): «Si è dimesso un segretario generale portato in consiglio dal sindaco stesso, poi delle figure apicali a livello dirigenziale che per anni hanno retto e conoscono dal punto di vista amministrativo e tecnico la vita del nostro comune, ora un assessore. - ricorda Molteni - Tutto questo dovrebbe essere motivo di una seria riflessione per dare risposte serie e concrete su come stanno andando avanti le cose».

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