Contro l'obesità un ormone antifame che ha 500 milioni di anni VIDEO

E' cominciata oltre mezzo miliardo di anni fa la storia evolutiva della bombesina , un ormone anti-fame scoperto nel 1970 in Italia , attivo nell'apparato digerente degli umani e dal quale in futuro si potrebbero derivare nuovi farmaci contro l'obesità . Lo dimostra uno studio condotto sulle stelle marine dalla Queen Mary University di Londra e pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.

La bombesina deve il suo nome al fatto che nel 1970 è stata isolata per la prima volta dalla pelle della rana bombina per opera del farmacologo italiano Vittorio Erspamer. Quando è stata iniettata nei mammiferi, questa molecola (un peptide formato da 14 amminoacidi) ha dimostrato di ridurre l'appetito : ciò ha portato a credere che i neurormoni simili alla bombesina, prodotti nel cervello e nell'apparato digerente, facciano parte del sistema utilizzato dall'organismo per controllare l'assunzione di cibo.

I ricercatori della Queen Mary University guidati da Maurice Elphick, in collaborazione con l'Istituto Pasteur di Parigi, hanno cercato di ricostruire la storia evolutiva della bombesina analizzando i genomi di animali invertebrati: hanno così scoperto geni che codificano neurormoni simili alla bombesina in vari echinodermi, come la stella marina, il riccio di mare e il cetriolo di mare . Dopo aver ricostruito la struttura molecolare della bombesina delle stelle marine (denominata ArBN), hanno scoperto che regola la contrazione del loro stomaco . Le stelle marine, infatti, mangiano rovesciando letteralmente lo stomaco fuori dalla bocca per digerire prede come cozze e ostriche. L'iniezione dell'ArBN nelle stelle marine con lo stomaco rovesciato innesca la retrazione dell'organo nella bocca e l'inizio ritardato dell'alimentazione. "Possiamo dedurre che questa funzione risalga a mezzo miliardo di anni fa, all'antenato comune delle stelle marine, degli esseri umani e di altri vertebrati", spiega Elphick.

Lo studio potrebbe avere ricadute pratiche che vanno oltre lo sviluppo di nuovi farmaci per la perdita di peso. "Una delle conseguenze del cambiamento climatico è che alcune specie di stelle marine stanno invadendo le acque più fredde dove vengono coltivati ​​molluschi per il consumo umano", sottolinea Elphick. "Scoprire molecole che inibiscono l'alimentazione nelle stelle marine potrebbe essere utile per gestire queste invasioni".

Biologists discover ancient neurohormone that controls appetite. A team of biologists at Queen Mary University of London has unveiled the ancient roots of bombesin, a neurohormone that curbs appetite, tracing its origins back over 500 million years. Initially identified in 1971… pic.twitter.com/I6OAfwXKQt

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