Covid, tanti casi dopo le vacanze: «Sintomi generalmente lievi»

Salute Febbre, mal di testa,problemi gastrointestinali. Un picco di contagi al rientro dalle ferie

I medici di medicina generale assicurano che anche a fine agosto il lavoro a loro non manca, tanti cittadini comaschi stanno bussando alle porte degli ambulatori per problemi abbastanza comuni, affatto tipici della stagione, spesso legati a positività.

«Confermo – dice Lorenzo Giorato, medico al lavoro in via Caniggia – le richieste per essere alla fine dell’estate sono davvero molto numerose. Come medico sentinella partecipo alla rete di monitoraggio dei tamponi e spesso sono positivi al Covid. Certo sono davvero poche le persone che ormai fanno il test, dunque sarebbe interessante avere un tracciamento più puntuale per capire il reale impatto delle infezioni. Però la circolazione c’è e non soltanto del Covid sia chiaro, ormai comunque un virus endemico. Detto che si tratta quasi sempre di disturbi lievi, il tasso di ospedalizzazione è molto basso. Sono più che altro febbri, mal di testa, problemi gastrointestinali». Meno frequente la tosse, le basse vie aree, raccontano i medici, sono poco interessate.

«Sì, ma a luglio abbiamo visto un numero eccezionale di polmoniti – racconta Federico Citella, altro giovane medico comasco – di fatto quest’anno non c’è stata una interruzione, una pausa stagionale. Il ciclo delle più comuni patologie è stato continuo, senza grandi distanze tra estate ed inverno. Oggi più spesso si tratta di infezioni che provocano febbre e gastroenteriti, dunque soprattutto diarrea e vomito. Le cause non sono così chiare, infatti io incontro molta resistenza quando propongono di fare il tampone Covid, vero è che se i pazienti accettano spesso risultano positivi. Vedremo cosa ci riserverà l’autunno al calare delle temperature».

Sempre a luglio, prima della partenza per le vacanze, esperti ed autorità avevano annunciato il picco Covid trascinato dall’espansione di una nuova variante, chiamata Kp.3, la cui diffusione comunque non ha portato ad un aumento significativo dei ricoveri.

Oggi i virologi hanno tracciato gli esordi dell’ennesima nuova variante, ribattezzata Xec, una sorta di mix delle precedenti, già pronta a prendere piede nel vecchio continente. Al netto dei primi casi tutti questi nuovi ceppi, molto abili a diffondersi, i virus discendenti del Covid sembrano lasciare segni sempre meno significativi, non tali da interessare gli ospedali salvo pochi accessi. Anche solo dei semplici raffreddori estivi che certo risultano magari stonati visto il grande caldo, per contagi magari avvenuti durante le vacanze. I medici piuttosto suggeriscono di prestare maggiore attenzione alla popolazione fragile, con più patologie e non coperta da una recente vaccinazione.

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