Cronaca / Lago e valli
Giovedì 18 Giugno 2020
“Da Oreste” chiude dopo un secolo
Il bollito preferito da Ramazzotti
Dizzasco: la trattoria aveva aperto addirittura nel 1906 «I figli hanno scelto altro,per noi è l’ora della pensione»
Dopo oltre un secolo la Valle d’Intelvi perde un pezzo pregiato della ristorazione locale. La storica trattoria «Da Oreste» di Dizzasco ha chiuso i battenti per cessata attività dopo la meritata pensione del proprietario Oreste Patriarca e della moglie Paola. E’ dal 1906 che la rinomata cucina Patriarca attira clienti non solo dalla Valle d’Intelvi e da tutto il Comasco , ma anche da Milano e dintorni. Piatti curati e genuini secondo antiche ricette tramandate da generazioni come il classico bollito misto, uno dei piatti forti del menù.
Oltre il tipico bollito i buongustai ricordano piatti tipici della tradizione locale come la polenta taragna con l’osso buco, il tortino e la bavarese della casa. Recensioni e complimenti abbondano sui sociali. Ieri il sindaco Aldo Riva, accompagnato dall’assessore Domenico Marrazzo, ha consegnato insieme a un omaggio floreale il riconoscimento ufficiale per gli anni svolti con impegno, passione e tanta professionalità da Oreste e dai suoi antenati alla comunità di Dizzasco e a tutta la Valle Intelvi.
«Oreste per noi è stato un autentico punto di riferimento oltre un piacevole ritrovo per tanti residenti e villeggianti - dice il sindaco Aldo Riva- l’unico ristorante del paese. Spero che riescano a trovare qualche acquirente che subentri nell’attività. La trattoria non ha rappresentato solo un ricercatissimo luogo dove poter gustare prelibatezze di un tempo e ricerca di sapori antichi, ma è stato emblema di un’identità culturale simbolo di ricchezza sociale oltre che economica. A lui e alla moglie, a nome della comunità, diciamo semplicemente grazie per la rappresentatività nel campo dell’accoglienza creativa, della ricezione turistica e ristorativa, diventata vera e propria matrice culturale quale esempio di trasmissione della memoria e di un sapere sull’eccellenza culinaria che ha caratterizzato le diverse generazioni della instancabile famiglia, sempre attenta in ogni epoca alla realtà territoriale e alle peculiarità della Valle Intelvi in ogni suo aspetto».
Ma non è stata una chiusura repentina. È stata una decisione sofferta come ha confermato al nostro giornale lo stesso Oreste: «Ci è dispiaciuto tanto chiudere specialmente per i nostri clienti più affezionati. Ma ormai è giunto il momento di andare in pensione. E i tre figli hanno scelto altre strade. Ad iniziare l’attività -racconta con un pizzico di magone- è stato mio nonno Riccardo nel 1906. Poi subentrò lo zio Costanzo ed infine nel 1948 mio papà Eugenio. Con mio papà ho collaborato diversi anni fino al 1973 quando subentrai io nella gestione diretta. Mia moglie Paola ha cominciato a lavorare in trattoria 46 anni fa. Per me e mia moglie non c’erano solo tavoli e fornelli. Soprattutto d’estate c’erano anche le camere e l’alloggio. Mia moglie era una villeggiante, originaria di Montodine provincia di Cremona, ci siamo conosciuti 50 anni fa e non è più andata via».
Tra i clienti famosi due su tutti: Eros Ramazzotti e Walter Zenga.n
Francesco Aita
© RIPRODUZIONE RISERVATA